La Savio conferma 33 licenziamenti

Aprile 18, 2019

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E’ una via crucis senza fine, quella dei lavoratori Savio, la storica azienda di Chiusa San Michele che produce accessori per serramenti.

Giovedì scorso 11 aprile, la direzione aziendale ha comunicato ai sindacati, tramite l’Unione Industriale di Torino, il licenziamento di 33 lavoratrici e lavoratori occupati a Chiusa San Michele e Sant’Antonino.

Una situazione che non si è sbloccata ieri, mercoledì 17 aprile, in occasione di un nuovo incontro all’Unione Industriale. La Savio avrebbe denunciato uno squilibrio rilevante tra addetti alla produzione e “indiretti” a favore di questi ultimi, fatto che (a parere della direzione) renderebbe inevitabile un ulteriore “sfoltimento” della manodopera. In più la Savio Spa si trova in una procedura di ristrutturazione del debito e procederà, nel mese di maggio prossimo, alla fusione per incorporazione della Thesan di Avigliana (azienda controllata al 100% dalla Savio) che farebbe passare gli organici dell’azienda di Chiusa San Michele dagli attuali 203 dipendenti a 224 . Se i licenziamenti venissero confermati, la Savio scenderebbe quindi al di sotto dei 200 dipendenti Quello di ieri è stato il primo incontro sindacale nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo. Da oggi iniziano a cui le assemblee dei lavoratori per discutere e decidere le iniziative e la possibile mobilitazione.

La notizia arriva a poco più di un anno dal licenziamento, da parte dell’azienda di Chiusa San Michele, di 60 persone a cui si sono aggiunti 12 lavoratori di una cooperativa di addetti ad attività interne. “ Ad oggi –commenta Marinella Baltera, della segreteria Fiom Cgil Torino – quasi nessuno di quei lavoratori ha ritrovato una occupazione. Si rende quindi necessario fare di tutto per impedire una nuova emorragia di posti di lavoro in una Valle la cui economia è già stata pesantemente colpita dalla crisi in questi anni con la perdita di capacità produttiva e di posti di lavoro”.

BRUNO ANDOLFATTO