S.Antonino. Il semaforo e gli autovelox della discordia
Read Time:2 Minute, 20 Second
Le ire avvelenate di qualche automobilista dal piede troppo pesante sull’acceleratore (e dalla mano altrettanto pesante sulla tastiera dei social) hanno preso di mira il Comune “colpevole” di aver installato due box arancioni destinati ad ospitare altrettanti autovelox a monte e a valle dell’abitato, lungo via Moncenisio (Statale 25).
Il primo dei due box è stato installato sulla Statale 25, proprio nel pressi del centro commerciale. Analogo intervento verrà realizzato all’altezza nel negozio Vodafone. Terminati i lavori, entreranno in funzione le apparecchiature che registrano la velocità dei veicoli, consentendo di sanzionare chi viola i limiti indicati nei cartelli stradali.
Una decisione che viene attuata dopo la ristrutturazione dei semafori su via Moncenisio e la realizzazione dell’attraversamento pedonale all’altezza del centro commerciale Le Primule con installazione di un semaforo a chiamata.
Perchè queste scelte? C’è chi accusa il Comune di essere mosso solo dall’intento di “fare cassa”.
“Niente di più sbagliato – risponde la sindaca Susanna Preacco – la nostra principale preoccupazione è la sicurezza dei pedoni e di chi si muove in bicicletta. Per questo vogliamo indurre i veicoli sulla statale 25 a ridurre la velocità. Prima dell’installazione del semaforo c’erano auto in marcia verso Torino che, dopo il lungo rettilineo, toccavano velocità superiori ai 70 km/h, in alcuni casi anche oltre i 100 km/h. Di qui la scelta di collocare anche due autovelox ai due ingressi del paese; in quei tratti la velocità elevata rischia di causare gravi incidenti, com’è purtroppo già avvenuto”, . In particolare, sottolinea Preacco “la zona davanti al centro commerciale ha la necessita di essere messa ulteriormente in sicurezza, considerato il traffico di coloro che vi si recano a fare acquisti. Gli autovelox avranno soprattutto una funzione deterrente e indurranno i conducenti a ridurre la velocità. E poi gli impianti saranno gestiti dalla polizia municipale santantoninese”.
Ma le critiche toccano anche il semaforo nei pressi dell’area commerciale. Non manca chi si interroga se davvero sia un servizio “ a chiamata” e chi ha definito quell’impianto “ciucco”. Il problema? “Scatta quando gli pare senza alcun criterio, nel deserto assoluto di pedoni”.
Obiezioni a cui replica la sindaca, dopo essersi sentita con l’Ufficio Tecnico Comunale: “Ribadisco. Il primo obiettivo è proprio quello di consentire a pedoni e ciclisti di attraversare in sicurezza la Statale utilizzando il pulsante a chiamata che funziona. Il semaforo ha un radar che rileva la velocità dei veicoli in un punto preciso della strada”.
Ma funziona proprio bene? “Qualche malfunzionamento (risolvibile) è normale, soprattutto all’inizio, quando è in corso la taratura del dispositivo. Un procedimento piuttosto complesso, non ancora del tutto terminato , nel senso che non ha ancora raggiunto il livello ottimale. Entro poco tempo sarà a posto e servirà proprio aridurre la velocità dei veicoli”.
Insomma, tifoserie a parte, quel che conta è la sicurezza delle persone.