Agosto, cronaca ad alta (anzi folle) velocità
Un mese fa, il 31 luglio, a Venaus, in Valle di Susa, echeggiavano ancora le note del Festival ad … Alta Felicità, i botti dei petardoni lanciati contro il cantiere dalle solite “schegge impazzite” partite dai campeggi approntati nei mesi estivi e i passi della pur sempre imponente manifestazione del pueblo No Tav a Chiomonte.
Proprio in quei giorni gli oppositori alla Tav prendevano le distanze dai pentastellati, accusati di aver sacrificato nei fatti la battaglia No Tav per un piatto di lenticchie… governative.
Ci ritroviamo, un mese dopo, con un panorama completamente cambiato. Con il governo messo in ginocchio da un Salvini probabilmente accecato dal sole della libera repubblica del Papeete, illuso da qualche sirena marina di poter mandare tutti a casa e mangiarsi l’Italia intera in un solo boccone. E con una (probabile, salvo sorprese) partenza di un inedito governo “giallorosso” nelle mani del solito Conte.
Se qualcuno l’avesse pronosticato qualche settimana fa avrebbe forse rischiato un TSO, ma tant’è. La realtà ormai supera ogni più fervida fantasia.
Ed eccoci qui. A raccontare quel mese che, all’inizio non pareva suscitare particolari emozioni. Cominciato con piccole palpitazioni per 82 attivisti del centro sociale torinese Askatasuna e del movimento No Tav denunciati dalla Digos di Torino per alcuni episodi accaduti proprio durante il campeggio nazionale No Tav e del Festival Alta Felicità. L’accusa? “Condotte criminose reiterate in più occasioni”. Non solo: il questore di Torino provvedeva a consegnare 28 fogli di via dai comuni di Giaglione e Chiomonte, dove insiste il cantiere Tav ad altrettanti “attivisti”.
Dai campi di battaglia valsusini ai Palazzi Romani il passo mediatico è breve. Arriviamo al 7 agosto, con il balletto delle mozioni pro e contro la Tav. Con due rappresentanti del Governo (uno leghista, l’altro grillino) che, in Senato, sostengono posizioni radicalmente opposte. Con i 5Stelle che votano contro il “loro” presidente del Consiglio per ribadire il No alla Tav; con tutto il resto dell’emiciclo che, invece, vota per proseguire a metter giù i binari e a scavare i tunnel della Torino- Lione.
L’esito è scontato.
Intanto in Regione è il neo presidente della Regione Alberto Cirio che annuncia: “ Venerdì 9 agosto la Giunta si riunisce a Chiomonte”. E convoca mezzo mondo, da Virano ai sindaci valsusini. Che però, non sapendo nulla fino a quel momento, hanno buon gioco a smarcarsi parlando di “ sgarbo istituzionale da parte del presidente della Regione”.
Cirio viene anche invitato a lasciar perdere (almeno per il momento) l’appuntamento valsusino. La Giunta quindi si riunisce a Torino. Ma lo stesso Cirio non perde l’occasione per salire comunque nel cantiere più visitato dai politici negli ultimi cent’anni ed entrare nelle gallerie.
E’ anche l’occasione per replicare ai No Tav che avevano sostenuto che “un Governo sfiduciato non può dare il via libera alla Torino-Lione”. Dimenticando però un “piccolo” dettaglio. L’opera è già avviata da tempo e le talpe continuano a scavare.
E’ il direttore generale di Telt, Mario Virano, ad accompagnare il neo eletto presidente del Piemonte, Alberto Cirio, e la giunta regionale nel cantiere con il direttore costruzioni Piergiuseppe Gilli.
Si viene a sapere che la tratta internazionale, finanziata dall’Unione Europea, è al 18% di realizzazione, che sono stati scavati circa 9 km di tunnel in cui passeranno i treni ed è già appaltato il 21% delle opere previste;che sono avviate le procedure dell’affidamento lavori per tutto il tunnel di base, 4 cantieri aperti al momento, per un totale di circa un migliaio di risorse impiegate. E che sono stati confermati i prossimi step operativi, tra cui l’ampliamento del cantiere della Maddalena, in autunno, il lancio delle gare d’appalto per la realizzazione dello svincolo autostradale da parte di Sitaf, entro ottobre, e l’affidamento dei lavori per le nicchie d’interscambio, a fine 2019, funzionali all’avanzamento dei lavori.
Anche alcuni sindaci valsusini che avevano chiuso la porta alla passerella pubblica della Giunta Cirio in quel di Chiomonte, rientrano dalla finestra e accompagnano il presidente nei cunicoli chiomontini: sono i primi cittadini di Chiomonte Roberto Garbati e quello di Susa, Piero Genovese.
Il resto è cronaca recentissima. Con la crisi proclamata in pieno agosto dalle spiagge del Papeete. Lo psicodramma Conte-Salvini al senato. Le consultazioni.
Un governo Conte II con il verde che lascia posto al rosso più che mai vicino.
Ipotesi: e se tornasse Graziano Del Rio alle infrastrutture e il giubilato Paolo Foietta tornasse a occuparsi di Torino-Lione per conto del Governo? Tutto è possibile. Mai mettere limiti
BRUNO ANDOLFATTO