TAV. Caselli-Perino, faccia a faccia in Tribunale a Milano
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E’ iniziato lunedì 9 settembre davanti alla quarta sezione penale di Milano il processo che vede imputato uno dei leader storici dei No Tav della Valle di Susa, Alberto Perino, accusato di diffamazione nei confronti dell’ex capo della Procura di Torino Gian Carlo Caselli, ora in pensione, per due interventi video del 2013 sul sito di Beppe Grillo nei quali diceva “sono
loro gli eversori terroristi”, riferendosi all’allora procuratore capo e ad altri pm titolari delle indagini su alcuni antagonisti che si opponevano alla nuova linea ferrovia ad alta velocità Torino-Lione.
Per la prossima udienza fissata per il 27 gennaio il giudice Stefania Donadeo ha convocato come testimoni lo stesso Caselli, parte civile che querelò Perino, 73 anni, facendo scattare l’indagine per diffamazione, l’ex procuratore generale di Torino Marcello Maddalena e l’ex capo della Procura di Torino Armando Spataro, anche lui ora in pensione e che aveva preso il posto di Caselli. Per il 3 febbraio é previsto l’esame in aula di Perino, difeso dai legali Danilo Ghia e Eugenio Losco, e per il 17 febbraio gli interventi delle parti per le conclusioni.
Perino é imputato per due interventi video del 29 luglio e del 15 settembre 2013 nei quali diceva, tra le altre cose, che “Caselli ha consentito che i suoi pm si permettessero di fare il salto di qualità nella gravità delle accuse per intimorire la gente che resiste a quest’opera inutile e devastante (…) accanimento giudiziario con prove molto deboli o addirittura assenti”. La Procura di Torino aveva contestato all’epoca l’accusa di terrorismo a quattro giovani anarchici per un attacco portato il 14 maggio 2013 al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa, accusa poi caduta anche in Cassazione.
Caselli, nel corso degli anni, ha più volte affermato che i procedimenti avviati dai pubblici ministeri del suo ufficio hanno sempre riguardato reati commessi da singoli soggetti e non hanno mai avuto come obiettivo la delegittimazione dei No Tav.
