Un ostello a Chiusa S.Michele lungo la Via Francigena
Un centro polifunzionale con ostello e bar a Chiusa San Michele prenderà vita all’interno di un fabbricato acquisito nel 2008 dal Comune del piccolo paese alle pendici del monde su cui si erge la Sacra di San Michele.
Il progetto è stato elaborato dai tecnici della Direzione azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino ed è stato trasmesso al Comune il 12 settembre scorso.
Il fabbricato ha un ampio giardino di pertinenza e si trova nelle vicinanze di piazza della Repubblica.
L’intera operazione costerà 710 mila euro: 600 mila saranno coperti da un finanziamento regionale, i restanti 110mila saranno stanziati dal Comune di Chiusa di San Michele.
Il documento della Città Metropolitana arriva dopo il progetto elaborato nel 2016 che prevedeva un primo stralcio funzionale, per il quale venne richiesto un finanziamento regionale (concesso il 5 ottobre 2018) per la realizzazione dell’Ostello Pellegrini, disciplinato da una convenzione firmata il 3 aprile scorso, che prevedeva la consegna entro 180 giorni dalla firma di un progetto di fattibilità tecnica ed economica.
La struttura è destinata a diventare un importante posto tappa lungo la Via Francigena, percorsa ogni anno da molti escursionisti interessati alle bellezze naturalistiche e architettoniche della Valle di Susa, in primis la Sacra di San Michele, che sorge sul monte Pirchiriano, a picco sull’abitato di Chiusa.
Il recupero del vecchio edificio residenziale prevede un intervento di restauro e di risanamento conservativo che rispetta la normativa regionale sugli ostelli e gli indirizzi sul recupero del patrimonio escursionistico, allo scopo di valorizzare le realtà locali con l’incentivazione del turismo sostenibile. I locali del pianterreno ospiteranno un bar aperto al pubblico, ovviando alla carenza di locali di somministrazione nel centro storico di Chiusa San Michele.
Essendo di proprietà pubblica e più vecchio di 70 anni, l’edificio in muratura portante è tutelato dal Codice dei beni culturali e del paesaggio ed è pertanto necessaria una speciale autorizzazione in sede di progettazione definitiva.
In base ai recenti saggi, la muratura è risultata in pietrame disordinato (ciottoli e pietre erratiche irregolari) legato da malta di calce. Il fabbricato ha un impianto a manica semplice, derivante dall’accostamento di tre locali per piano, con interposto un vano scala. Si eleva per tre piani fuori terra, oltre a una porzione cantinata.
La distribuzione interna avviene con ambienti passanti e mediante ballatoio, non essendovi corridoi né disimpegni. Proprio i lunghi ballatoi caratterizzano la facciata principale, che percorrono per tutta la lunghezza; il primo è in pietra, il secondo in legno.
Il progetto prevede anche la sistemazione del parco esterno, con angoli per la lettura all’aperto e spazi per eventi nel periodo estivo.
L’ostello occuperà il primo e il secondo piano e avrà una gestione unitaria con il bar del pianterreno, con uso promiscuo di alcuni spazi.
L’ostello comprenderà sei camere doppie-matrimoniali dotate di servizi igienici, di cui due a disposizione dei disabili. I bagni sono localizzati tutti verso il lato nord del fabbricato con aerazione forzata come consentito dalle norme di settore, per lasciare alle camere il godimento della luce e dell’affaccio sul giardino. Il progetto rispettare dell’accessibilità dell’edificio ai disabili. Il pianterreno è accessibile dall’esterno senza gradini intermedi, per cui sarà sufficiente ricostruire il camminamento esterno con i criteri di larghezza e pendenza dettati dalle norme. Sarà poi realizzato un vano ascensore esterno. Ai disabili sarà garantito un accesso alle stanze direttamente dallo sbarco dell’ascensore. Le stanze per i disabili saranno allestite in modo da risultare completamente a norma per quanto riguarda servizi igienici e arredi