Genovese, sindaco di Susa a Nosiglia: “Costruiamo un progetto per lavorare insieme”
Sindaco Piero Genovese. Come ha accolto la notizia della nomina di mons. Nosiglia ad Amministratore Apostolico della Diocesi? Per Susa è una perdita o un’opportunità?
La notizia in effetti, per la città, è stata un po’una …bomba. Qualcosa era nell’aria: il vescovo mons. Badini Confalonieri ha da poco compiuto 75 anni e le dimissioni sono state inevitabili. Si intuiva che ci potevano essere mutamenti, che c’era una riflessione in corso sul futuro della diocesi…
Ma lei come vede questa novità?
Per carattere non sono portato a recriminare e non ritengo opportuno invadere il campo della Chiesa in queste decisioni. Tuttavia questa diocesi ha la sua storia, la sua identità che, peraltro, sconta la crisi delle vocazioni. Ci sono meno sacerdoti e la figura del parroco intesa come punto di riferimento è venuta meno da tempo. I preti in valle di Susa sono chiamati a veri e propri tour de force domenicali per dire Messa in tanti luoghi e sembra manchi loro il tempo da dedicare all’ascolto delle persone. La scelta di un vescovo per due diocesi può essere utile. Certo l’identità della diocesi di Susa è un valore da mantenere ed è questo l’augurio che porgo a Mons. Nosiglia e a tutti i fedeli valsusini.
Che cosa chiede, da sindaco, a Mons. Nosiglia?
Arriviamo da anni difficili, dal punto di vista sociale. C’è stata una crisi economica tremenda, con fabbriche e attività economiche che hanno chiuso i battenti e tanti posti di lavoro persi. La città e la sua valle sono cambiate, hanno perso abitanti. Chiedo a mons. Nosiglia di aiutarci a costruire un’alternativa, da incoraggiarci a costruire un nuovo sviluppo, umano, economico e sociale per questo territorio.
Dopo le divisioni sulla questione Tav sono maturi i tempi per un percorso di riconciliazione in valle di Susa?
La questione Tav oggi più che mai non rientra nei nostri poteri decisionali. Piuttosto, noto che mons. Nosiglia è molto sensibile ai temi sociali. Spero che da lui arrivi un contributo, uno stimolo a confrontarci per immaginare il futuro della nostra comunità di fronte ai grandi cambiamenti in atto. La nostra è una valle sta cercando la sua identità intorno a una proposta che rilanci l’economia del territorio e che faccia venire alla gente la voglia venire a vivere qui. E’ importante l’opera spirituale e sociale che svolge la chiesa, l’azione sulla coscienza delle persone e la presenza in campo sociale.
Ha una proposta concreta per mons. Nosiglia?
A Susa fino a qualche anno fa c’erano molti ordini religiosi che hanno lasciato alcuni edifici praticamente vuoti. Lo stesso vale anche per alcune strutture della diocesi che non sono molto utilizzate. Potremmo dar vita a progetti per costruire spazi e opportunità per le persone e le famiglie in difficoltà, per l’accoglienza dei migranti e di chi ha bisogno. Noi siamo a disposizione per un’alleanza che metta in campo tutte le energie materiali e spirituali. E, come amministratori della città, speriamo di poterlo salutare presto per confrontarci con lui.
BRUNO ANDOLFATTO