cronaca

L’Europa di San Michele e delle sue abbazie

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Fede, religiosità, suggestioni, leggende, arte, cultura, luoghi meravigliosi. Tutto questo e altro ancora evoca la devozione all’Arcangelo Michele che, in Valle di Susa, si identifica con la Sacra che, come una sentinella, si erge sul Monte Pirchiriano. Un fascino che ormai, travalica i confini del Piemonte (di cui peraltro è monumento simbolo) e attraversa l’Europa e va oltre. Destino condiviso, nel vecchio continente, da altri luoghi altrettanto affascinanti come Mont Saint Michel in Normandia o Monte Sant’Angelo in Puglia. In Francia poi c’è Puy En Velay nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi famoso perché da qui, dalla Cappella dedicata a San Michele, partì nel 961 il primo pellegrinaggio sul Cammino di Santiago.

Proprio a Puy en Velay, all’inizio di ottobre, nel corso di un incontro internazionale durante il quale si è consolidata un’idea: costruire una “federazione europea dei territori e dei siti micaelici”.

Si è trattato, di fatto, del primo incontro Europeo delle mete di San Michele allo scopo di creare una rete di valorizzazione dei territori e dei siti micaelici per consolidare l’elemento identitario europeo attorno alla figura di san Michele . A rappresentare il versante italiano, l’Unione Montana Valle

di Susa (Comuni della bassa valle) con Eleonora Girodo (che si occupa del coordinamento turistico dell’ente) e Jacopo Spatola (consulente bike), Paolo Calligaris (funzionario della Regione Piemonte ) e Fabio Giannetti dell’Ipla, braccio operativo della regione per la strutturazione degli itinerari escursionistici. Rappresentati anche i Comuni delle “Terre di Sacra”, con Arianna Senore e Diego Mandes, assessore e consigliere di Sant’Ambrogio di Torino. Punto di forza del progetto, i Gal (Gruppi di azione locale). Tra le azioni previste, la valorizzazione del patrimonio e dei territori micaelici basandosi sui percorsi esistenti come la Via Francigena i cammini compostelliani e i cammini micaelici già presenti e strutturati. Un patrimonio che sarà la base per la creazione di itinerari culturali per ciascun territorio e proposte di promozione turistica a partire da uno studio marketing specifico sul turismo culturale religioso.

Nello specifico sul territorio italiano il GAL dovrà supportare l’economia turistica attraverso la costruzione di pacchetti turistici tematici e non solo. E ne 2020 toccherà alla Valle di Susa ospitare il secondo evento della cooperazione Ma lo sviluppo turistico guarda anche al sud e, in particolare, al percorso Roma – Santa Maria di Leuca, la cosiddetta Via Francigena del Sud, che sarà presto parte integrante dell’itinerario culturale e di cui è in corso l’iter di validazione. Rientra in questo disegno la partecipazione dell’Unione Montana Valle Susa all’assemblea generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigena, di cui l’ente valsusino è membro di presidenza dallo scorso giugno.

In quella sede è proseguito il confronto con i referenti e le amministrazioni pugliesi che condividono con la Valle di Susa un progetto di sviluppo e promozione dei territori attraverso il turismo slow e i cammini. Molti sono i legami tra la Valle di Susa e le terre di Puglia come la medesima base documentale per il tracciato del cammino con l’itinerario dell’Anonimo Burdigalense

che nel 333 d.C. attraversò la valle di Susa per raggiungere Gerusalemme e che sulla via del ritorno approdò ad Otranto e proseguì il cammino verso Roma.

Da non dimenticare poi la figura di San Nicola, patrono di Bari, e il culto diffusosi prima in tutta Europa e oggi nel mondo noto come santa Klaus: la devozione al Santo vede in Valle di Susa la sua massima espressione artistica nella cappella di Sant’Eldrado con il ciclo di affreschi sulla sua vita datati al XI secolo.

Ancora una volta la Via Francigena, quindi, si conferma elemento di congiunzione tra terre lontane ma che hanno in comune una delle peregrinationes majores con i luoghi micaelici europei d’eccellenza: la Sacra di san Michele e Monte Sant’Angelo.

Su questo legame Avigliana e Monte Sant’Angelo nel 2018 hanno stretto un patto di amicizia e collaborazione che vedrà sviluppi interessanti.

I progetti messi in campo dagli enti territoriali vanno proprio a sostegno dello sviluppo turistico slow della Valle di Susa con opportunità di interessanti per proposte culturali ed escursionistiche per gruppi che vogliano vivere un’esperienza autentica nei luoghi francigeni.

B.AND.

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