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Lame rotanti scagliate da destra contro Plano

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Per i contributi all’organizzazione del Festival Alta Felicità

Arrivano dall’estrema destra le accuse contro l’Unione Montana della Bassa Valsusa. A puntare il dito i Fratelli d’Italia della parlamentare torinese Augusta Montaruli e del consigliere regionale Maurizio Marrone.

Oggetto: i finanziamenti erogati dall’ente dei Comuni della Bassa Valle al festival Alta Felicità, svoltosi nel mese di luglio a Venaus. L’accusa: i soldi erogati dall’ente, in quel periodo ancora presieduto dall’allora sindaco Pd di Susa Sandro Plano, sono stati utilizzati dai No Tav per acquistare lame circolari poi usate (dettaglio tutto da dimostrare) “per tagliare le reti del cantiere dell’Alta Velocità durante gli assalti violenti”. Gli esponenti di FdI dicono di aver raccolto “ le segnalazioni dei nostri amministratori comunali della valle”.

La cifra erogata dall’Unione Montana per sostenere il Festival nel 2019 è di 9.500 euro e una delle fatture presentate a consuntivo dimostrerebbe l’acquisto di due mole abrasive per il taglio del ferro (per la folle cifra di 13 euro). A firmare il rendiconto, fanno presente gli esponenti di FdI, “è Andrea Bonadonna, storico leader del centro sociale antagonista Askatasuna, arrestato questa estate per gli scontri al G7 di Venaria”. Giudizio politico di Montaruli e Marrone: “ Ecco il vero volto del Partito Democratico, che a Roma con le categorie produttive si proclama Sì Tav, ma che con i suoi sindaci della Valsusa sostiene le frange più violente del movimento No Tav. Uno schiaffo vergognoso alle Forze dell’Ordine e agli operai che subiscono continui assalti nel cantiere con pietre, esplosivi e altre armi improprie”.

La notizia viene ripresa dalle cronache dei quotidiani, suscitando la sdegnata reazione di Sandro Plano. L’ex sindaco di Susa, com’è ormai sua abitudine, risponde con un post sulla rete sociale di Zuckerberg: “ Il patrocinio e il contributo al Festival ad Alta Felicità di Venaus è stato concesso perché abbiamo sempre sostenuto, in accordo con gli altri amministratori, che questa manifestazione ha un grande valenza artistica e rappresenta una pacifica modalità di protesta oltre ad avere ricadute positive sull’economia della Valle. Data l’affluenza di un numero rilevante di giovani provenienti da tutta Italia ci siamo preoccupati di contribuire alle spese di organizzazione, sicurezza e controllo del traffico anche con l’ausilio di Vigili provenienti da altri Comuni”. E sull’acquisto delle lame circolari? “ Le cosiddette “lame circolari” – è la risposta – possono essere usate per montare o smontare palchi, tettoie e servizi igienici. Associare l’erogazione di questo contributo ad una volontà da parte nostra di sovvenzionare azioni contro il cantiere della Maddalena è un esercizio di pura fantasia”. Per questo, aggiunge Plano, “ le frasi attribuite ad Augusta Montaruli e Maurizio Marrone sono quindi prive di fondamento e lesive della nostra correttezza di amministratori incensurati”.

A ruota di Sandro Plano, sempre sui social, arrivano le dichiarazioni di Francesca Frediani, consigliere regionale pentastellata: “ Il Festival “Alta Felicità” è il più grande evento culturale organizzato sul territorio. Tutto il resto è patetica propaganda che si inserisce nel

tentativo di criminalizzare il Movimento No TAV. Chi intravede nell’acquisto di materiale utilizzato comunemente per la cantierizzazione di un qualunque festival un possibile finanziamento di azioni violente, non può che essere in malafede e accecato dall’ideologia. Montaruli e Marrone con la loro invettiva hanno offeso anche le migliaia di persone che hanno vissuto momenti di cultura, condivisione e socializzazione al Festival Alta Felicità di Venaus, per quattro giorni, con tutti i conseguenti benefici economici per l’intero territorio”. Chiosa finale di Frediani: “ Appare ironico che la predica arrivi proprio da chi nel passato le proprie spese non le ha valutate così bene. Prima di puntare il dito e lanciare accuse consigliamo un bell’esame di coscienza, ripensando ai propri scontrini”.

BRUNO ANDOLFATTO

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