Politica

Vaie, si parla di politica in birreria: spazio ai giovani per rilanciare la valle

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VAIE – Superare le contrapposizioni che hanno segnato la Valle in questi anni; ritornare al dialogo e al confronto civile, aperto, non urlato, non sguaiato e non solo “social” ma faccia a faccia; riavvicinare i giovani alla Politica (quella con la P maiuscola, fatta di idee e di confronto); affrontare le esigenze della gente. Semplice? Manco per sogno. E i promotori di Restart, creativo acronimo che sta per “ REStituiamo al Territorio Attenzione Reputazione & Talenti”, ne sono consapevoli. Così sabato 16 novembre hanno radunato un bel po’ di gente alla Soralamà di Vaie e, davanti a una bella birra, hanno aperto un confronto sul futuro della valle di Susa.

Lucrezia Bono

A cercare e ad aggregare le persone ci ha pensato lei, Lucrezia Bono, giovane vulcanica consigliera comunale in quel di Chiomonte che, vinta una certa timidezza, ha dato il via al confronto, spalleggiata dal sedicenne

Jacopo Esposito. Va detto: Lucrezia è una “renziana” della prima ora e, insieme a Brunella Fregolent, è fondatrice dei primi circoli di Italia Viva che, anche in valle, stanno iniziando ad operare.

Una ventina gli intervenuti di diversa estrazione politicha (hanno parlato anche Enrico Giorio, Giuliano Pellissero e Piero Nurisso, presidente dell’Unione Montana Alta Valle), proprio per allargare i confini del dibattito. Ad alternarsi al microfono (a dire il vero poco funzionante…) politici ormai di lungo corso come Antonio Ferrentino e la parlamentare di Italia Viva Silvia Fregolent, esponenti di spicco da qualche tempo in panchina come l’ex Dc bussolenese Gian Carlo Pellegrino (“ Oggi sulla scena politica – ha detto – c’è un solo cavallo di razza e il suo nome è Matteo Renzi”), ideatori di “start up” come Mattia Bertone (biciclette elettriche) , esponenti di organizzazioni, come

Sergio Barone (vice presidente Coldiretti) che vede nel ritorno alla terra una nuova possibilità di sviluppo economico e come Marco Cicchelli (consulente dell’Ascom). Poi si è parlato di microaccoglienza diffusa dei rifugiati, con la giovane consigliera comunale almesina Matilde Bove. Sullo sfondo, immancabile, l’annosa questione della ferrovia Torino-Lione che ha fatto capolino negli interventi di Barone (“ sono sempre stato contrario alla tav e lo sono ancora, però la decisione è presa e a questo punto dobbiamo entrare nel merito del progetto per ottenere più benefici possibili”), di Lucrezia Bono e Giovanna Giordano, una delle “madamine” che l’anno scorso portarono migliaia di persone in piazza Castello a Torino.

Al centro di tutti gli interventi: la necessità di un nuovo “protagonismo” della valle di Susa, la valorizzazione dei suoi punti di forza, la voglia di riappassionarsi a quella cosa tremenda chiamata “politica”. E poi l’imperativo: largo ai giovani. Perché il mondo (e anche la Valle) è nelle loro mani. E’ Silvia Fregolent a dirlo: “I politici la smettano di mettere il cappello sopra le parole di Greta. Piuttosto inizino ad attuare le scelte che non hanno fatto negli anni passati senza aspettare che arrivi una ragazzina di 16 anni a smuovere le coscienze”. E sulla Valle: “Trovi la capacità di fare sistema e, se serve, di fare lobby superando invidie e contrasti inutili”.

Appuntamento al prossimo Restart. su temi specifici. Dove? Lo sapremo presto

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