“Allontanamento zero”, il disegno di Caucino
L’assessore regionale spiega il disegno di legge al centro di tante polemiche
“Allontanamento zero”. E’ il titolo del disegno di legge, presentato a gennaio dal neo assessore alla famiglia della Regione Chiara Caucino, su cui si è acceso un acceso dibattito che coinvolge non solo le forze politiche ma anche (e soprattutto) operatori dei servizi sociali territoriali e associazioni.
“ Questo provvedimento – per l’assessore – ha l’obiettivo di tutelare al massimo i bambini, istituendo, l’obbligatorietà dei Progetti educativi familiari (Pef) per garantire condizioni adeguate a mantenere il minore nel nucleo originario. Nessun minore allontanato e nessuna comunità familiare dimenticherà mai, e per tutto il corso della propria vita, un trauma tanto doloroso come l’allontanamento forzato dalla famiglia naturale. Nel momento in cui si rileva un disagio le istituzioni hanno il dovere di restare accanto ai genitori, cercando di evitare inutili sofferenze per i piccoli. Vogliamo dare massima centralità al nucleo familiare, puntando a ridurre il 60 per cento di allontanamenti anche attraverso un eventuale sostegno economico alle famiglie; mentre l’inserimento in strutture semiresidenziali e residenziali dovrà avvenire in via residuale ed eccezionale”.
“ Che sia possibile – aggiunge Caucino – ridurre gli allontanamenti, lo dimostrano i dati disaggregati per Consorzio. A parità di numero di minori, esistono Consorzi che allontanano anche tre volte in più rispetto ad altri con percentuali inferiori al 2 per mille complessivo di minori allontanati. Vogliamo assolutamente evitare continui traumi ai bambini che già vivono situazioni di estrema difficoltà, sostenendo le famiglie attraverso i Piani educativi per le famiglie”.
Per sostenere azioni di prevenzione è prevista la destinazione di una quota non inferiore al 40 per cento delle risorse del sistema integrato dei servizi sociali e delle politiche familiari.
Nel 2017 sono stati spesi 44 milioni di euro in rette di Comunità, 11 milioni per sostenere gli affidi e 1 milione per attività preadottive.
L’assessore Caucino ha infine sottolineato come “l’allontanamento non è un’azione preventiva ma un fallimento. Come rappresentanti delle Istituzioni siamo certi che ridurre gli allontanamenti sia necessario più che mai in questo momento, soprattutto alla luce delle recenti cronache di Frosinone che testimoniano gli errori commessi da un sistema di leggi che non funziona. Lavoreremo, disponibili all’ascolto delle minoranze, per ridurre a zero questo problema, che incide fortemente sul presente e sul futuro dei nostri piccoli, convinti di poter solo fare passi avanti migliorando la qualità della vita sociale, affettiva e psicologica dei bambini che oggi vivono situazioni traumatiche e difficoltose, grazie a una legge ormai superata. Il disegno di legge, condiviso e fortemente voluto dalla maggioranza, non si presta a strumentalizzazioni politiche ma agisce, e lo ribadisco ancora una volta, nell’interesse esclusivo del minore”.