Coronavirus

Economia locale valsusina a rischio dopo il tunnel del Coronavirus. Artigiani e piccole imprese: “Siamo con l’acqua alla gola!”

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La quarantena imposta dall’emergenza sanitaria rischia di essere letale per tante attività economiche (artigiani e piccole imprese su tutte) anche in valle di Susa.

Enzo Gioberto
Enzo Gioberto


Lo conferma Enzo Gioberto, responsabile del Laboratorio Valsusa, il portale web sull’artigianato espressione della CNA. “Alcuni, i più fortunati, ci mettono una toppa con l’escamotage delle consegne a domicilio. E’ il caso dei pasticceri che stanno trovando il modo di consegnare le uova di Pasqua a casa dei clienti. Ma è una toppa che non basta certo a colmare il gap di fatturato provocato dal “tutti casa”. Per altre attività va ancora peggio e se l’emergenza non rientra in breve tempo faremo i tempi con tante serrande abbassate”.
Insomma, il Coronavirus rischia di assestare un colpo durissimo all’economia locale. In questo momento di grande difficoltà le aziende commerciali ed artigianali sono state costrette a sospendere, o a limitare fortemente, la produzione ed i servizi. “L’incertezza sul futuro, presente in ognuno di noi – dicono alla CNA di Torino – è ancora più grave per le imprese, che non sanno come e quando potranno riprendere la propria attività, e quali condizioni troveranno quando la riapertura sarà possibile”.
Le associazioni di categoria, non senza difficoltà, stanno effettuando un importante ruolo di supporto, sia nel rappresentare le esigenze delle piccole imprese ai vari tavoli di confronto, sia nel sostegno e nella consulenza alle aziende.
“L’interruzione della produzione è stata un colpo durissimo per le imprese, così come per milioni di lavoratori autonomi e partite Iva – spiega Daniele Vaccarino, presidente Nazionale CNA “Il mondo dell’artigianato in questi giorni si è piegato, ma non si è spezzato: le piccole imprese vogliono tornare a essere l’orgoglio del nostro Paese, e noi incalzeremo il Governo e le istituzioni per avere maggiori risorse e maggiori interventi. Quanto è stato fatto è utile, ma non sufficiente: occorre un grande piano di rilancio dell’economia italiana”.

Paolo Alberti


Una situazione nella quale, afferma Paolo Alberti, segretario CNA Torino – “non aiuta certo la confusione prodotta dal susseguirsi continuo di decreti, che in parte integrano e in parte modificano le disposizioni che li hanno preceduti e che spesso richiedono, per essere applicati, circolari interpretative”.
Quello che serve, però, “é una potente iniezione di liquidità nel sistema imprenditoriale italiano, per consentire agli imprenditori e alle loro famiglie di gestire il fermo dell’attività e la loro esistenza quotidiana”.
E i 600 euro concessi ad autonomi e professionisti? La risposta è chiara: “E’ davvero cosa misera. Molte attività probabilmente non riapriranno al termine di questa emergenza sanitaria, la cui durata reale abbiamo ancora tutti paura di stimare, ma che non potrà essere certo breve proprio per la sua dimensione planetaria e per la rapidità della diffusione del virus. Serve pertanto un piano d’azione chiaro e di lungo respiro, i cui protagonisti siano sia i lavoratori che gli imprenditori. Senza le imprese, il lavoro e lo sviluppo del paese non potranno ripartire”.

Intanto, in Valle, il progetto del Laboratorio Valsusa, promosso e realizzato dalla sede CNA di Susa, non si è fermato. “Aiutiamo le aziende a comunicare le loro attività, per quanto sia possibile farlo in questo momento” racconta Enzo Gioberto, del direttivo CNA di Susa e coordinatore del progetto. “Stiamo supportando le imprese che hanno organizzato un servizio di consegna di pasti e prodotti a domicilio e sosteniamo con i nostri canali di comunicazione tutte le iniziative che il territorio ha messo in campo per alleviare i disagi dei cittadini. Dai comuni alle associazioni, dai musei alle aziende: anche quelle che hanno dovuto sospendere l’attività mantengono infatti i contatti con la clientela attraverso post, tutorial e piccoli concorsi”.
“Il nostro invito – dice Gioberto – è quello di sostenere gli artigiani, gli agricoltori ed i commerciati del territorio acquistando i loro prodotti. Tra poco per esempio sarà Pasqua: sono molte le aziende che propongono uova di cioccolato bellissime, create con la passione delle lavorazioni artigiane e consegnate direttamente a domicilio. Vi invitiamo dunque a scoprire le aziende di qualità del territorio sul sito del Laboratorio Valsusa (www.laboratoriovalsusa.it), sulla pagina facebook (www.facebook.com/labvalsusa) ed iscrivendovi alla nostra newsletter settimanale”.
“Ce la faremo, è vero – confida Gioberto – ma le ferite al mondo delle imprese non saranno semplici da rimarginare. Occorrerà fare i conti con un mercato che nel frattempo si sarà ridisegnato, dove alcuni settori, come quello turistico o quello della ristorazione, dovranno reinventare la propria offerta, e dove le aziende esportatrici si troveranno a dover recuperare spazi che imprese di altri Paesi avranno occupato. È quindi urgente definire – conclude – una strategia per il sostegno alle imprese, con l’individuazione dei criteri da adottare quando sarà possibile l’uscita progressiva dalla fase emergenziale e la graduale riapertura delle attività produttive.

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