La Valsusa piange Tullio Forno, lo storico gentiluomo
Tullio Forno – storico, scrittore, già direttore della rivista Segusium – è morto venerdì 27 marzo nella casa per anziani di S. Candido a Murisengo (Alessandria) dove risiedeva da una ventina di anni. Aveva 95 anni e da qualche mese non godeva di buona salute ma era lucido, attento e acuto nei ragionamenti.
Tullio Forno (nella foto al centro tra Lino Perdoncin e Piero Del Vecchio) era conosciuto in Valle di Susa per le numerose lezioni nelle Università della Terza Età di Susa, Sant’Antonino, Condove e per essere stato dal 1997 al 2001 direttore della rivista Segusium e vice presidente dell’omonima Società di ricerca e studi valsusini.
“Gli avevamo fatto visita poco prima di Natale, Rita Martinasso ed io – ricorda Piero Del Vecchio, presidente Unitre di S.Antonino – era di buon umore benché ospite della residenza per anziani non più autosufficienti, dove era stato trasferito da poco. Una complicanza polmonare, probabilmente aggravata dal Covid-19 sia pure in assenza di controprova, lo ha portato via all’affetto dei suoi cari insieme ad altri pazienti della struttura”.
L’apporto di Forno alla Rivista e alla Società Segusium fu notevole e determinante, ben prima dei suoi incarichi ufficiali. Contribuì a risollevarne le sorti dalla prima metà degli anni novanta insieme a Lino Perdoncin, attraverso la collaborazione attiva nel lavoro redazionale nell’organizzazione del Convegno “Culture e tradizioni in Valle di Susa e nell’Arco alpino occidentale” (Rivoli, 13-14 ottobre 1995) ed infine dando volto nuovo e rinnovato smalto all’attività culturale dell’Associazione. à
Forno é s stato autore di una ventina di saggi dedicati alla storia segusina, da quella militare ai personaggi illustri e ai giornali locali. “Sua l’idea poi rielaborata – annota Del Vecchio – della Collana “La biblioteca di Segusium”, poi rielaborata dal Comitato di Redazione, edita tra il 2003 e il 2007. Una spigolatura tra i saggi più autorevoli e curiosi editi fino ad allora”. Forno avviò anche “una profonda ristrutturazione di quello che era il “Bollettino” dei soci, facendolo diventare una rivista di storia locale a tutti gli effetti”.
Tullio Forno era nato a Zanco di Villadeati (AL) il 5 ottobre del 1924, la sua non fu un’infanzia facile a causa di una grave polmonite contratta all’età di quattro anni e di una cataratta infantile che poté operare solo in età adulta. Difficoltà alle quali sopperì la famiglia – contadina e avveduta – che lo sostenne sempre nel proposito di studiare. Conobbe la guerra e fecela scelta partigiana: a 19 anni militò nella Divisione autonoma Monferrato operando nel triangolo Casale, Chivasso, Asti dove incontrò Mario Allara, poi rettore dell’Università di Torino e Filippo Origlia, sergente maggiore degli Alpini.
Si laureò in lettere nel 1952 a Torino e lavorò alla Gazzetta del popolo, poi alle Edizioni di comunità dei Servizi culturali voluti da Adriano Olivetti, infine a Milano per Garzanti e Vallardi editore.
Raggiunta la pensione, scelse Susa come buen retiro e riprese l’attività culturale interrotta negli ultimi anni di lavoro. Studioso dell’Ottocento piemontese e del Risorgimento è stato autore per conto dell’Automobile Club d’Italia del libro “I castelli del Piemonte” (1967) e di “Erano onorevoli e galantuomini. Gli uomini che hanno fatto l’Italia” edito da Piemonte in bancarella (1995). Meno nota ai più la sua passione politica che lo portò negli anni sessanta a diventare vicesegretario nazionale della Gioventù Federalista Europea e componente del Bureau Européen a Parigi e successivamente consigliere comunale a Zanco per un decennio.
Fino all’ultimo, ricorda Del Vecchio, “ha sempre voluto essere tenuto al corrente delle “cose valsusine” come amava definirle; leggeva ancora con interesse i volumi di storia locale che gli venivano proposti, e conservava un vivo ricordo dell’amico Perdoncin che ebbe modo di vedere ancora un paio di anni fa”.
B.And.