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Quel video sul terrazzo della vicesindaca rivolese

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Laura Adduce, assessore leghista, attacca “Bella Ciao”. Il filmato ha suscitato molte reazioni negative a Rivoli, in Valle di Susa e non solo

Una domanda, ma lo sapete che ’Bella Ciao’non é l’inno d’Italia? Poi, per carità, é orecchiabile questa canzoncina, ho scoperto dei bravi cantanti ma mi é andato un po’ di traverso quello che ho mangiato’.

E’polemica per queste frasi pronunciate in un video postato su Facebook sabato 25 aprile dalla vicesindaca di Rivoli Laura Adduce (quando i cognomi sono un segno del destino…), che nella cittadina alle porte di Torino é anche la segretaria della Lega. Il riferimento é alla canzone simbolo dei partigiani cantata dai balconi di tutta Italia nel giorno della Festa della Liberazione ‘ Avete scoperto che non é soltanto la colonna sonora della serie Tv ’La casa di carta’, già questo é un traguardo molto importante. Adesso – conclude nel video la Adduce – torniamo a prenderci il sole anche se é diventato un po’timido, forse si é spaventato dopo il coro che c’é stato, speriamo ritorni’.

Molte le reazioni (negative) al video. Elena Sorrisio, dirigente del Liceo Darwin di Rivoli ha scritto al sindaco di Rivoli Andrea Tragaioli: ‘ Come insegnante ed educatrice non riesco ad accettare che i valori di libertà, di resistenza, di coesione sociale possano essere ridicolizzati e banalizzati in questa maniera, inopportuna e di cattivo gusto! ‘Bella Ciao’ è uno dei simboli della Resistenza e della rinascita del nostro paese dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Non chiedo dimissioni, confido nella capacità del sindaco valutare e discernere . Sono certa, però, che la nostra Scuola meriti di più”. Intanto dalla Valle di Susa il Valsusa Filmfest lancia #quarantenabellaciao, raccolta di video amatoriali con canti e composizioni musicali di “Bella Ciao” che raccontino il periodo di quarantena e la giornata del 25 aprile. I video possono essere inviati tramite WeTransfer all’indirizzo segreteria@valsusafilmfest. it, oppure con WhatsApp al numero 347.0077000 indicando nome e modalità di contatto. ‘ I primi contributi sono giunti da Bari, dalla Sardegna, da Londra, da Milano- spiega il Presidente del VFF Andrea Galli – proprio nelle ore in cui Laura Adduce registrava quel filmato sul proprio terrazzo”. Di qui la decisione: ‘ Invieremo copia della raccolta dei canti all’amministratrice rivolese’. Il Valsusa Film Fest ha aderito alla petizione per chiedere le dimissioni della vicesindaca ‘ anche in ricordo del grande rivolese Carlo Mastri, testimone e propagatore dei valori dell’antifascismo, sostenitore del nostro festival e del quale ho avuto l’onore e il privilegio di essere collaboratore e amico. Dal 1975 al 1985 Mastri è stato vicesindaco ed assessore alla cultura a Rivoli, per triste ironia della sorte le stesse cariche pubbliche oggi indegnamente ricoperte dalla signorina Adduce’.

E sindaci? Non stanno a guardare. E’ Susanna Preacco, prima cittadina di S.Antonino (paese che ogni anno ricorda 25 partigiani uccisi nel maggio 1944) a scrivere al Prefetto di Torino Palomba: “ I cittadini che hanno funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Nel manifestare il proprio disgusto per il canto “Bella Ciao” la signorina Adduce è venuta meno a questo imperativo. Gli amministratori comunali devono divulgare e rafforzare i valori del rispetto e della tolleranza che sono tra i fondamenti della democrazia. Esattamente il contrario di quanto ha fatto il vicesindaco di Rivoli. Le chiedo quindi di richiamare formalmente Laura Adduce, affinché si scusi pubblicamente”.

Un dono alla vicesindaca rivolese arriva dal mondo sindacale. Per la Cisl, Diego Truffa (Segretario generale torinese Funzione Pubblica) e Aldo Roncarolo (responsabile Val-Susa e Zona Ovest) informano di voler regalare ‘ alla signora Adduce un classico della letteratura italiana, ‘Il Partigiano Johnny’ di Beppe Fenoglio. La scelta– spiegano i sindacalisti – é caduta su un autore della nostra terra e su un oggetto di facile lettura per chiunque. La Liberazione non é una festa di parte ma la celebrazione della ritrovata dignità di un popolo capace di emanciparsi dalla dominazione nazista e dai suoi collaborazionisti. La gente diventa popolo quando condivide, oltre ai tweet e ai video su youtube, i valori. Se questo rovina il pranzo a qualcuno, esistono prodotti che aiutano la digestione e non sono l’olio di ricino che, in tempi non rimpianti, veniva cacciato in gola agli avversari per ferirli nella loro dignità”.

La palla adesso è tra i piedi del sindaco Tragaioli. Vediamo dove la calcerà…

BRUNO ANDOLFATTO

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