Vestiti e sapone per i carcerati dalla valle di Susa
Succede giovedì 30 aprile, in mattinata. Due pulmini della Polizia Penitenziaria arrivano in paese, salgono verso la Chiesa e si dirigono in casa parrocchiale. Intorno alla scena, dalle case, qualche sguardo preoccupato. ‘Non è che stanno cercando il parroco…’. In effetti sì, stanno proprio cercando don Antonello Taccori ma, nessun problema, anzi. Gli agenti di custodia della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno (che sarebbe poi il carcere delle Vallette) sono qui per caricare vestiario e prodotti per l’igiene personale destinati alle persone detenute più indigenti.
Merce che non cade dal cielo ma che è frutto di una gara di solidarietà raccolta e rilanciata dallo stesso don Antonello che, da tempo, trascorre qualche giorno della settimana all’interno del carcere per stare accanto ai detenuti e dare loro sollievo umano e spirituale. ‘ Dall’inizio dell’epidemia, però, in carcere non ci sono più andato per ovvie ragioni’, spiega il sacerdote. E i detenuti? ‘Oltre a correre il rischio del contagio forse più che in altri ambienti si sono trovati a dover fare i conti con bisogni immediati, quelli che per noi quasi non esistono perchè siamo abituati ad avere tutto a disposizione’.
Come una saponetta, un asciugamano, la schiuma da barba, il dentifricio, un cambio vestiti, gli assorbenti per le donne. Oggetti non banali per chi vive dietro le sbarre, che il carcere fatica a mettere a disposizione. ‘I cappellani mi hanno lanciato un sos a inizio pandemia. Dacci una mano se puoi’.
Così, una parola è troppo e due sono poche…. e don Antonello ha messo in moto la macchina. Messaggi whatsapp, telefonate, contatti, in pochi giorni è partita una catena di solidarietà davvero pazzesca che ha coinvolto parrocchie, gruppi giovanili, Caritas diocesana, parrocchie di Villar Focchiardo, Sant’Ambrogio, Bardonecchia, l’Azione Cattolica, le famiglie di Santa Chiara, gli amici delle Borgate Bert e Montecomposto di Villar Dora fino ad arrivare alla cintura di Torino.
‘ La dimostrazione di generosità di tanti amici è stata commovente – commenta ancora don Antonello – io dicevo: donate anche solo una saponetta. E in parrocchia sono arrivati pacchi di indumenti e prodotti di igiene ordinati su Amazon e a me è successo di partire al mattino e di tornare al pomeriggio o alla sera in parrocchia con l’auto piena. Poi in parrocchia, un gruppetto di volontari mi ha aiutato a selezionare, impacchettare e imbustare i prodotti. Una fatica, ma ne è valsa la pena’.
Risultato finale: i due furgoncini della Polizia Penitenziaria giunti giovedì in parrocchia sono stati caricati all’inverosimile e… non basta ancora, visto che la raccolta prosegue. Punto di riferimento, sempre il parroco di Villar Focchiardo e San Giorio, don Antonello Taccori. Intanto lunedì è arrivato il ‘grazie’ ai valsusini dal carcere con una lettera dei cappellani del carcere, fr. Guido Bolgiani e fr. Silvio Grosso. Un mondo a parte, quello del carcere, che ha molto da insegnare a tutti noi.
BRUNO ANDOLFATTO