“Dal Barbè” di Vaie si torna a fare barba e capelli
“ Martedì 10 marzo, una data che non scorderò”. Gabriele Gioberto, titolare del negozio “Dal Barbè” ricorda i primi giorni dell’epidemia.
“ Ero in negozio e il paese incominciava a essere deserto, i clienti non arrivavano e sui social imperversavano i post sul virus. – racconta – Ho provato un misto di fastidio e paura; ho deciso di chiudere il negozio, per tutelare la mia salute e quella della mia famiglia. Ho avvisato i miei clienti sui social e ho messo un cartello sulla vetrina”.
Poi però il mondo si è fermato e martedì 19, dopo 2 mesi e mezzo, “Dal Barbè” ha riaperto i battenti. Nei primi giorni di lockdown, “ a parte lo sgomento mi sono sentito quasi in vacanza. Ho vissuto la casa come mai prima, ho riscoperto il piacere di stare con i miei 24 ore su 24. Poi è subentrata una sensazione di vuoto. Mi svegliavo di notte; pensavo ai clienti alle prese con capelli ingestibili. Così io e Gigi, il mio collaboratore, ci siamo messi a dare consigli via social e telefono su come sistemare barbe e capelli”.
Quasi uno smart working in versione barbiere. “ Abbiamo anche dedicato tempo alla formazione online, seguendo corsi su sicurezza, marketing e sui diversi tipi di taglio”. Ora cosa succede? “ Dopo tutto questo tempo capelli e barbe sono da sistemare, per questo abbiamo immaginato nuovi servizi”.
Il momento più difficile? “ Quando il premier Conte ha annunciato la riapertura dei parrucchieri per il 1 giugno, un duro colpo al morale. Poi la pressione di un’intera categoria ha convinto il Governo ad anticipare di due settimane”.
Alle 13 di sabato 16, la conferma: si apre il 18. “ Ci siamo messi a correre perché tutto fosse in regola: sanificazioni, pulizie, riorganizzazione del locale, nuovi metodi di lavoro. Abbiamo accaparrato guanti, mascherine, mantelle e prodotti disinfettanti. Per fortuna li avevo ordinati un mese prima, anche se i prezzi sono triplicati in poco tempo”. Due parole sulle regole: “ Lavoriamo con mascherine e guanti e, per i servizi barba, utilizziamo la visiera. Serviamo due clienti per volta, distanziati di due metri. In negozio si entra solo con mascherina e guanti e dentro c’è gel e disinfettante per le mani. E’ prevista un’accurata disinfezione di postazioni di lavoro e attrezzature all’avvicendarsi dei clienti, ai quali chiediamo di rispettare le regole per contenere al massimo il rischio contagio”. La speranza? “ Tornare presto alla normalità anche se ci vorrà tempo. Di sicuro quella del 18 maggio è una data da ricordare come il giorno della rinascita delle attività commerciali e artigianali”.
BRUNO ANDOLFATTO