Venaus, cinghiali all’attacco dei campi di patate
VENAUS . Sarà la natura che si è ripresa spazi e territorio mentre eravamo tutti barricati in casa, sarà che il problema è trito, ritrito e mai risolto, sarà che ormai lupi e ungulati dominano. Sarà tutto questo e altro ancora, fatto sta che in Val Cenischia (e non solo lì) di queste orde di cinghiali che distruggono tutto, i coltivatori (professionisti e hobbisti) proprio non ne possono più. A rendere bene questo stato di esasperazione è Osvaldo Chiabaudo di Venaus. “ Quello che è successo a me qualche giorno fa è successo a tanti altri. Me ne sono accorto domenica mattina quando sono andato a dare un’occhiata al mio campo di patate. Era tutto sottosopra anche se, per fortuna, i cinghiali non avevano fatto danni irreparabili. Così ho dato una sistemata e ho rimesso a posto la recinzione, facendo tutto intorno al recinto un giro di filo elettrico, quello che si usa di solito per non far uscire le mucche al pascolo nei prati. Speriamo che serva”. Certo, la situazione è ben oltre la soglia della tollerabilità. “ Basta guardarsi intorno – aggiunge Chiabaudo –; l’altro giorno sono passato lungo la strada, nei pressi del bivio verso Mompantero. Lì c’è un campo completamente devastato, irrecuperabile”.
E c’è chi racconta di aver visto gruppi di una trentina di cinghiali. “ Un pericolo non solo per i campi ma anche per la viabilità e l’incolumità delle persone”. Insomma, l’esasperazione è reale come la volontà di insistere nel chiedere rimedi. “ Occorre agire, fare qualcosa, affrontare il problema. Tra l’altro nessuno risarcisce i danni a chi coltiva per hobby e passione”. Lo stessa cosa succede agli sventurati che, con la loro auto, cozzano contro un cinghiale che attraversa la strada.
Provare per credere. Anzi, no: meglio evitare.
BRUNO ANDOLFATTO