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Fondazione Operti in Valle per sostenere lavoratori e imprese

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SUSA – Aiutare chi ha bisogno, promuovere il lavoro, sostenere l’economia. Carità, assistenza e pastorale del lavoro devono camminare sottobraccio, senza lasciarsi mai. Ma per poterlo fare hanno bisogno di strumenti operativi. Ecco quindi la Fondazione don Mario Operti, attiva a Torino e che ha cominciato ad operare anche in valle di Susa. Le due diocesi da quasi un anno hanno lo stesso vescovo, mons. Cesare Nosiglia e anche su questo versante camminano insieme.


Segretario Generale della Fondazione è Gianfranco Bordone che, da qualche tempo, sale con regolarità a Susa per prendere contatto con esponenti e realtà del mondo del lavoro valsusino. Ma cos’è la Fondazione Operti? “ Di fatto è il braccio operativo della pastorale del lavoro – spiega Bardone – e realizza interventi concreti di sostegno alle persone che cercano lavoro, opera nel microcredito per sostenere attività imprenditoriali, pratica prestiti sociali a persone in difficoltà, attua linee di intervento sul problema della casa”.

Numerosi gli interventi realizzati dalla Fondazione: borse lavoro, tirocini, progetti di avvio di microimprese, progetti di orientamento, gestione di abitazioni in collaborazione con l’Atc e i Comuni.

“Con il microcredito – spiega Bordone – intendiamo aiutare ad ottenere finanziamenti persone non “bancabili”, che molto difficilmente riuscirebbero ad ottenerli. Lo facciamo con il Fondo Sorriso, un fondo di garanzia”. Iniziativa più che mai attuale, soprattutto nel periodo post Covid 19 e post lockdown. L’idea? “Intervenire con il fondo di solidarietà a garanzia dei prestiti erogati a imprese in difficoltà, lavoratori rimasti fuori dal gioco della cig e degli ammortizzatori sociali, famiglie. Soggetti che si scontrano con la “burocrazia” e, volte, il no delle banche”.

Il bisogno c’è ed è destinato ad aumentare. “Di qui la nostra idea di intervenire a fianco delle istituzioni”.

Di più. “Il fondo di Garanzia – spiega Bardone – viene “raddoppiato” grazie all’intervento di Unicredit e consente in questo modo di poter erogare prestiti fino a 3 mila euro per le famiglie e fino a 5 mila per le imprese. Si tratta di prestiti a tasso zero, che prevedono una restituzione su un arco temporale di 5 anni a è partire dal settimo mese”.

In questi mesi il fondo ha raccolto le risorse (tra i contributi anche quelli delle diocesi di Susa e Torino), é sostenuto da diversi donatori, ha ottenendo appoggio e sostegno anche da enti locali, Comuni, Unioni di Comuni. La Fondazione ha già raccolto 330 richieste di prestito; di questi ne sono stati avviati una trentina e 150 sono in fase di valutazione. Dettaglio non trascurabile: “Non è la fondazione ad erogare i prestiti ma l’istituto di credito. La Fondazione aiuta nella fase di istruttoria, mette a disposizione il fondo di garanzia e, aspetto importante, accompagna le persone in un cammino di educazione finanziaria, per evitare che le risorse vengano spese male o che i soggetti aiutati si indebitino ulteriormente con altri mezzi”

BRUNO ANDOLFATTO

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