L’ultimo saluto di Sant’Antonino ad Antonio “la guardia”
S.ANTONINO – Antonio D’Amelio, classe 1938, se n’è andato nei giorni scorsi. Per tutti, negli anni ruggenti del boom economico, era “Antonio la guardia”, vigile urbano di S.Antonino dal 1962 al 1992.
Conosciuto e stimato da tutti, era approdato in valle di Susa con la famiglia negli ’50. “Mio zio era sergente degli Alpini a Rivoli – ebbe modo di raccontarci – e nel 1943, con l’armistizio e l’invasione dei tedeschi, decise di salire in montagna insieme ai partigiani che operavano sul Colle del Lys”.
Qui, in valle, “mio zio incontrò una ragazza che divenne sua moglie dopo guerra e rimase qui”. Poi vennero gli anni del dopoguerra, durissimi. “Noi – raccontava – siamo originari di Lioni, provincia di Avellino, non distante da Sant’Angelo dei Lombardi e in quegli anni c’era molta miseria. Fu mio zio, che dopo la guerra trovò lavoro alla Fiat, a convincere la mia famiglia a salire in Piemonte”.
Fu, quella, la prima (ancora piccola) ondata migratoria verso il Nord. “Difficile trovare lavoro anche in Piemonte. Abitavamo a Celle, sui monti. Avevamo qualche mucca, qualche pecora, le galline”. Insomma si tirava avanti come si poteva. Poi la famiglia scese a Peroldrado prima e a Caprie dopo.
A 18 anni Antonio si arruola nei carabinieri. Tre anni di ferma e viene assunto al Cotonificio come sorvegliante e poi alla Lancia di Torino. All’inizio degli anni ’60 partecipa al concorso a S.Antonino per un posto da “guardia comunale e campestre”. Lo vince e da quel momento sarà per tutti: Antonio la guardia.
Alla fine del ’92 la meritata pensione e l’inizio della “seconda vita” con la moglie Marcella e l’affetto dei figli Emilio e Alessandra.
Senza mai dimenticare gli altri. Intensa la sua attività di volontario nelle associazioni, in particolare nella Pubblica Assistenza Santantoninese da lui rifondata insieme ad altri e che l’ha visto per alcuni anni al timone.
Davvero un mito, Antonio la guardia. Che mancherà al suo paese. Il funerale si è svolto ieri mattina mercoledì 1° luglio
BRUNO ANDOLFATTO