Chiodi sulla A32, forze dell’Ordine bloccate
Le forze dell’ordine erano dirette al cantiere della Tav di Chiomonte, in colonna, quando, nella notte tra sabato 4 e domenica 5 luglio, i chiodi a tre punte seminati lungo l’autostrada hanno squarciato le gomme degli automezzi. Coinvolti alcuni mezzi delle forze dell’ordine.
C’è chi, come il Siulp (sindacato dei poliziotti) ha parlato di “agguato alle forze dell’ordine che poteva finire in una vera e propria tragedia”, scongiurata solo dai nervi saldi degli autisti “che hanno evitato il peggio”.
Ad essere danneggiati un Daily dei Carabinieri, uno della Guardia di Finanza e uno del Reparto Mobile della polizia, oltre all’auto di un funzionario. L’autostrada é stata chiusa e si è reso necessario l’intervento della polizia, a piedi, per bonificare l’arteria autostradale Torino-Bardonecchia, con lunghi e pesanti disagi al traffico automobilistico.
Il questore di Torino Giuseppe De Matteis, parla di “un fatto grave’ e per questo ha subito avviato gli accertamenti della Digos ‘per individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia’.
L’allarme è scattato quando la mezzanotte era passata da 45 minuti nella galleria Cels; i mezzi delle forze dell’ordine costretti a fermarsi e l’autostrada bloccata. I chiodi sequestrati, secondo gli inquirenti, sarebbero simili a quelli usati in passato nelle azioni del movimento No Tav, che da alcuni giorni ha ripreso a protestare in valle in occasione dei lavori di ampliamento del cantiere di Chiomonte. Da un paio di settimane é stato allestito un presidio nelle vicinanze, nella zona dei Mulini raggiunto nel pomeriggio di domenica da un corteo che ha portato ai manigestanti ‘viveri e solidarietà’.
Il mondo politico condanna all’unanimità e sembra individuare il colpevole nella protesta No Tav. Così dal centro destra si parla “attentato terroristico’ e di ‘tentato omicidio’. ‘ In Valle di Susa siamo di fronte a una nuova escalation di violenza dei No-Tav – osserva il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia (Lega) – che non può essere tollerata; le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene’.
Per Silvia Fregolent, capogruppo di Italia Viva in Commissione Ambiente di Montecitorio, ‘l’operazione di sabotaggio verso la Polizia di Stato diretta al cantiere di Chiomonte non è una semplice azione dimostrativa o di protesta ma un gravissimo atto terroristico contro lo Stato. Alle Forze dell’ordine va la nostra solidarietà – aggiunge – mentre il governo deve rispondere con efficacia e rapidità e fermare questi interventi eversivi’.
Pochi o nessun commento dal fronte No Tav. Sui social è un’attivista a chiedersi se “la storia dei chiodi sia ’ alibi per sgomberare con le brutte il presidio dei Mulini. In fondo è già successo in passato”. Poi c’è qualche militante che ironizza su improbabili chiodi telecomandati a disposizione dei No Tav capaci di bucare solo i mezzi delle forze dell’ordine escludendo tutti gli altri A difendere i No Tav, nel mondo politico regionale, c’è Francesca Frediani, valsusina e consigliera regionale del Movimento 5 Stelle: ‘L’opposizione al Tav è fatta dalle giuste ragioni ribadite dai sindaci e perfino certificate dalla Corte dei Conti Ue, dal pacifico presidio ai Mulini, così come dalla presenza continua dei No Tav sul territorio, a ribadire le giuste ragioni di chi si oppone all’opera. Si abbia quindi il buon senso di tacere finché fatti non saranno chiariti’. Intanto, l’attenzione del mondo No Tav è concentrata sugli arresti domiciliari per Emilio Scalzo, 65 anni, accusato di aver violato il divieto di dimora nei comuni di Chiomonte e Giaglione, deciso dalla magistratura dopo i disordini avvenuti lo scorso 27 luglio in Val di Susa. Scalzo é stato denunciato dagli agenti della Digos, che lo hanno riconosciuto mentre percorreva i boschi durante le manifestazioni No Tav.
B.AND.