Cronaca

Il Coronavirus mette in gabbia le… Fiere

0 0
Read Time:3 Minute, 28 Second

Con il Covid che rialza la cresta e la curva dei contagi in rialzo dopo le ferie d’agosto, “scaricare” decine di migliaia di persone lungo le vie dei paesi in occasione delle sagre e delle fiere autunnali potrebbe essere un azzardo che rasenta la follia. Lo sanno bene gli amministratori comunali della bassa valle che nel pomeriggio di martedì 25 agosto si sono ritrovati nella sede dell’Unione Montana dei Comuni per decidere se dare o no il via libera agli eventi del cartello GustoValsusa.

La prima decisione ufficiale (salvo ripensamenti) al momento risulta essere quella presa a Villar Focchiardo; il 14 agosto scorso Comune e Pro Loco hanno diffuso una comunicazione ufficiale, firmata dal sindaco Emilio Chiaberto e dal Presidente Andrea Franco: ” Con grande dispiacere – si legge nella missiva inviata a espositori, associazioni e giornali – abbiamo deciso di annullare la manifestazione che da anni si svolge il terzo fine settimana di ottobre”.
Motivi: “La proroga dello stato di emergenza sul territorio nazionale fino al 15 ottobre”, “l’impossibilità di organizzare e controllare il corretto svolgimento dell’evento assicurando il costante rispetto delle misure di contenimento”.
Difficile “evitare assembramenti”, complicato “verificare o chiedere di autocertificare la temperatura corporea” e pretendere “l’utilizzo da parte dei partecipanti e degli espositori delle idonee protezioni delle vie respiratore”, quasi impossibile “garantire il distanziamento delle persone”.

Il problema sta proprio “nell’elevatissimo numero di visitatori rapportato alle superfici disponibili”– Chiaberto e Franco aggiungono: “Anche volendo ipotizzare un numero ridotto inferiore di espositori, l persistere dei rischi connessi al Covid 19 non consente di predisporre in modo ottimale le attività connesse alla Sagra, tantomeno una tranquilla e appagante fruizione da parte dei visitatori”.

Problema del tutto analogo si pone a Condove che nella prima decade di ottobre è solito ospitare la vivace e affollata Fiera della Toma. Nei giorni scorsi il primo cittadino Jacopo Suppo, incontrando le associazioni del paese, ha avuto modo di esprimere le sue riserve e le sue preoccupazioni. A fine luglio, in occasione, della festa patronale di San Pietro in Vincoli, il Comune aveva già negato il permesso a installare giostre e “baracconi” del tradizionale lunapark e la pacifica invasione di migliaia di persone per l’evento dedicato al formaggio tipico valsusino non sarebbe certo rassicurante nell’ottica della prevenzione del contagio. Difficile anche pensare a un’edizione in forma ridotta visto che proprio la diminuzione del numero dei banchi non necessariamente comporterebbe una riduzione dei visitatori che, a quel punto, potrebbero dar vita ad assembramenti ancora più affollati e rischiosi. Anche qui, l’orientamento prevalente sembra quella di una sospensione della fiera in attesa di tempi migliori.

Poi ci sono le fiere della Meliga, con gli eventi ancor più ravvicinati nel tempo (settembre) previsti a Chiusa San Michele e a Sant’Ambrogio. Nei giorni scorsi il sindaco di Chiusa (Fabrizio Borgesa sembrava possibilista anche se non nascondeva le sue preoccupazioni; in paese (e non solo) è giù girato un programma dell’evento che però non è scontato abbia il semaforo verde. Nulla di deciso a S.Ambrogio dove la sindaca Antonella Falchero fa sapere: “Decidiamo in settimana se procedere o fermarci”.

Stop certo per la fiera dedicata al miele a Bruzolo dove il lutto per morte del sindaco Mario Richiero ha sgomberato il campo da ogni dubbio. Qualche possibilità in più potrebbe esserci per “La Mela e dintorni” prevista più in là nel tempo (a novembre) a Caprie. Piero Martin, una delle anime della fiera, azzarda qualche pensiero ottimista: “Se la situazione Covid non peggiorare la Mela forse si può fare”. Ma il sindaco Gian Andrea Torasso smorza: “ Al momento direi che non si farà. E stiamo pensando qualcosa in alternativa”.

I sindaci intanto continuano a confrontarsi: “L’importante è non andare in ordine sparso e prendere una decisione comune” sostiene il primo cittadino di Condove. Le altre fasce tricolori sono d’accordo e a giorni è attesa una decisione.

L’alternativa, per non perdere comunque l’occasione di promuovere i prodotti locali, potrebbe essere quella di eventi molto ridotti dal punto di vista della partecipazione “fisica” delle persone e rilanciati nell’universo del web. A giorni sarà tutto più chiaro.

BRUNO ANDOLFATTO

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *