La Regione sullo smarino a Susa: “Già previsto a partire dal 2015”
L’incontro di martedì 15 settembre a Torino tra Regione, sindaci della bassa valle di Susa e Telt (la società italofrancese incaricata di realizzare la tratta internazionale della Torino-Lione) ha sollevato una reazione dura e puntuale da parte dei primi cittadini sull’ipotesi di utilizzare l’area della ex guida sicura di Susa (nei pressi dell’autoporto di Susa) come deposito temporaneo del materiale di scavo proveniente dal cantiere di Chiomonte, dove ci sarà un fronte di scavo del tunnel internazionale tra Susa e St Jean de Maurienne.
Per i sindaci dell’Unione Montana Valle Susa, che hanno manifestato una posizione molto critica su questa ipotesi, “è necessaria una nuova valutazione di impatto ambientale”.
Posizione non condivisa dalla Regione che, in una nota dell’assessorato ai trasporti sostiene che “non si intendono apportare varianti al progetto approvato nel 2018 e gli approfondimenti in corso con le amministrazioni interessate riguardano possibilità già previste nelle prescrizioni del CIPE. L’opera – fa sapere l’assessorato verrà realizzata rispettando il progetto approvato dal Cipe e tutelando gli aspetti ambientali”.
“La Regione Piemonte – si legge nella nota – non sta operando, né intende operare all’insaputa dei territori, come qualcuno vuole far trasparire, anzi, al contrario, vede negli amministratori locali interlocutori preziosi per la realizzazione del progetto”.
A preoccupare i sindaci è però proprio l’ipotesi, legata alla situazione dell’area di Salbertrand, destinata alla trasformazione dei materiali di scavo in calcestruzzo e alla produzione dei conci destinati al rivestimento deltunnel.Sulsito, infatti, è necessario procedere con un’azione di bonifica, vista la presenza di cumuli di materiali di varia natura, in parte amiantiferi, stoccati negli anni da diversi soggetti e mairimossi.
Telt sta lavorando per risolvere i problemi legati alla presenza di materiali in parte pericolosi e per riqualificare un’area oggi compromessa e ottenerne la disponibilità in tempi rapidi. La preoccupazione dei sindaci deriva proprio dal fatto che tra le soluzioni allo studio, in attesa che i cumuli siano simossi, c’è la possibilità di stoccare temporaneamente parte del materiale di scavo destinato alla fabbrica dei conci, nelle aree dell’ex pista di guida sicura di Susa.
Da parte della Regione, però, si evidenzia come “il cantiere sia già previsto dal progetto del 2015 e che la possibilità di utilizzare le aree di Susa per il deposito temporaneo di materiale inerte, è già contemplato nel progetto approvato dal CIPE e che hacompletato tutti i passaggi di verifica”.
Ma i sindaci della bassa valle non ci stanno…
B.And.