Cercasi imprenditore per salvare l’Alcar, martedì 12 si riunisce il “Tavolo” a Roma
E’ arrivata lunedì mattina 4 gennaio la seconda convocazione del Tavolo di crisi Alcar Industrie presso il Ministero dello Sviluppo Economico. L’incontro si terrà martedì 12 gennaio, così come già avvenuto lo scorso 9 dicembre, in videoconferenza.
“Il precedente incontro – spiega Rocco Cutrì, segretario Fim-Cisl – si era concluso con un rinvio al fine di verificare tutte eventuali offerte che si potrebbero concretizzare da parte di imprenditori interessati ad acquisire l’azienda, che ha due stabilimenti: uno a Vaie, l’altro a Lecce. Nella riunione di dicembre era emerso che più soggetti avevano manifestato un interesse in stato avanzato di valutazione”.
Intanto nello stabilimento di Vaie, prosegue l’attività produttiva elapresenzamediadei lavoratori è del 65%. “L’ultima assemblea sindacale si è svolta il 18 dicembre e tra i lavoratori – sottolinea Cutrì – c’è stanchezza ma non manca la speranza di una positiva evoluzione”.
Le aspettative per l’esito dell’incontro del 4 gennaio sono importanti. “ Si tratta di un incontro che potrebbe aprire una strada verso l’obiettivo che ci siamo posti sin dall’inizio, cioè la salvaguardia occupazionale e di reddito delle comunità di lavoratori e delle loro famiglie, a Vaie e a Lecce’.
I guai dell’Alcar, azienda che opera nel settore del movimento terra, sono iniziati con la crisi economica del 2008- 2009. Allora era la Fiat a pagare con il contagocce le commesse provocando seri problemi di liquidità all’Alcar che ritardava il pagamento delle paghe.
Poi sono seguite alcune traversie legate ai passaggi di proprietà, intervallate da alcune dimostrazioni di responsabilità dei
dipendenti che, pur di salvare il lavoro, sono giunti a “prestare” soldi e a finanziare l’azienda attraverso il taglio delle retribuzioni condizionate a una più che giustificata restituzione (cosa avvenuta solo in parte). Nel giugno 2020, l’Amministratode delegaro del Gruppo viene arrestato insieme al figlio e alla segretaria per riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta. Quindi il Concordato Preventivo. Negli ultimi mesidel2020ilbloccodell’attività produttiva legato a una disposizione del Tribunale di Lecce,poisuperataanchegrazie all’interessamento dei Prefetti di Torino e Lecce. Ai lavoratori non è mancata la vicinanza dell’arcivescovo Cesare Nosiglia che ha espresso solidarietà ai lavoratori prima con un messaggio e poi ricevendo (il 3 novembre) una delegazione nel vescovado a Susa. Ora si attende una soluzione dal Tavolo insediato a Roma. Speriamo bene.