Riti alpini valsusini custoditi sul web nei tempi del Covid-19
Ci sono le danze degli spadonari di Venaus, Giaglione e San Giorio, i “branc” di Meana e la simbolica cattura dell’Orso a Mompantero nel progetto delle Unioni Montane della Bassa e dell’Alta Valle di Susa e della Città Metropolitana per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni che, dall’antichità ad oggi continuano ad animare in Valle di Susa i piccoli centri e i borghi alpini, Un progetto pensato e realizzato per evitare che questo patrimonio venga disperso a causa dei vincoli dettati dalla pandemia.
Così queste tradizioni trovano spazio ed espressione nello sconfinato mondo del web. Le Unioni Montane e la Città metropolitana di Torino hanno lavorato in questi mesi sul progetto #ritialpinivalsusa, racchiuso in una serie di pagine ospitate sul sito internet www.valdisusaturismo. it con immagini ed approfondimenti sulle feste e le celebrazioni con il loro profondo contenuto simbolico.
La ricerca riguarda le tradizioni di sei realtà: Chiomonte, Giaglione, Mompantero, Venaus, San Giorio, Meana di Susa con i loro riti di passaggio dall’inverno alla primavera che fino allo scorso anno animavano le comunità alpine valsusine con imperdibili appuntamenti tra sacro e profano, con danze rituali, costumi tradizionali della festa, cerimonie per unire le piccole comunità di montagna.
Le pagine del progetto sono già on line al link https://www.valdisusaturismo. it/riti-alpini-valsusa/ Anche se non ancora completo per tutti e sei i Comuni interessati, il lavoro di ricerca è in corso, grazie alla preziosa collaborazione dei ricercatori locali e al fondo fotografico di cultura materiale dell’Archivio Diocesano di Susa.
Intanto le immagini e le curiosità vengono postate sulle pagine social degli enti coinvolti nel progetto