Una scommessa chiamata Estate 2021
Mentre a Pasqua un pugno di turisti italiani ha affrontato i viaggi nelle Canarie e le navi da crociera, sia pure a ranghi ridotti,hanno ripreso a solcare i mari, gli operatori turistici e gli albergatori di Alta e Bassa Valle masticano amaro. E’ Giorgio Montabone a parlare, uno che il turismo valsusino lo conosce bene visto che è Presidente del Consorzio Turistico Bardonecchia e assessore al Turismo dell’Unione Montana che aggrega i Comuni della Bassa Valle.
“Prevalgono rabbia e delusione, in alta valle, per una stagione invernale annunciata e, di fatto, mai avviata. E pensare che fin dal 2020 gli operatori e gli albergatori si erano messi in regola con sforzi economici notevoli per garantire la sicurezza degli ospiti. Avevamo creato un gruppo di acquisto coordinato dal Consorzio per l’acquisto di tecnologie per la sanificazione e sempre il Consorzio aveva acquistato e messo a disposizione per tutti i soci le coloninne con i dispenser per la sanificazione delle mani da porre all’ingresso delle strutture”.
Niente da fare. Dopo un’estate andata tutto sommato bene – soprattutto per le piccole strutture ricettive che hanno potuto beneficiare del bonus regionale che consentiva ai clienti di acquistare tre notti al prezzo di una– l’inverno è stato segnato da un guaio dopo l’altro, a partire dalle nuove ondate di contagi.
“Prima l’annunciata e mai avvenuta apertura degli impianti di risalita, poi la confusione e l’alternarsi delle regole negli spostamenti che di fatto hanno reso alberghi e residence (assolutamente sicuri) irraggiungibili per i clienti”. Conseguenza: la stagione è saltata e le stazioni turistiche invernali sono rimaste al palo Ora, a disgelo ormai avvenuto, con i prati in fiore non rimane che scommettere, ancora una volta, sull’estate.
“Perché – Montabone ne è convinto – i ristori non basteranno di certo a compensare le perdite pesantisssime”. Così non resta che attendere e sperare in una stagione estiva che porti quanto meno gli stessi risutati dell’anno scorso.
“E non bisogna perdere tempo; occorre evitare di aspettare che qualcuno decida se ci si può spostare o meno. Dobbiamo progettare e ricostruire una proposta turistica”. La guerra non è finita ma non possiamo permetterci di aspettare che il Covid alzi bandiera bianca. “Il “dopoguerra dobbiamo costruircelo da oggi”.
Alta e bassa Valle, per la stagione estiva, “ dovranno puntare sulla ripresa del cosiddetto turismo di prossimità; sul fatto che tanta gente ‘costretta’ a rimanere in città, magari in spazi angusti, abbia desiderio di respirare aria di montagna, di vivere e sperimentare situazioni outdoor. Tutto questo, alta e bassa valle possono offrirlo e organizzarlo”.
Insomma, “se come speriamo la pandemia si attenuerà fino quasi ad azzerarsi e la curva dei contagi scenderà, se la campagna vaccinale si intensificherà; se ci sarà un pur lento ma progressivo ritorno a una situazione quasi normale il turismo, anche in bassa valle, avrà carte importanti da gocare. E che la volontà ci sia lo dimostra la partita aperta da molti comuni sul terreno dei distretti commerciali”.
Poi c’è la necessità di costruire un consorzio turistico della bassa valle: “L’Unione Montana sta facendo di tutto per promuovere questo organismo che però deve vedere i soggetti privati come protagonisti. La cosa sta andando avanti e entro sei mesi potremo arrivarci”. Insomma, il Consorzio Turistico della Bassa Valle potrebbe essere, per il territorio, un bel regalo natalizio.
Aspettando il Consorzio, però, in bassa valle non si sta con le mani in mano e, tra Via Francigena valorizzata e avvio dei lavori della ciclovia, “stiamo ideando alcuni eventi capaci di accendere i riflettori e sulla bassa Valle. Ne cito due tra tutti: Il ritorno nel 2021 della Via Francigena
Marathon Val di Susa (sospesa l’anno scorso per i noti motivi) e l’organizzazione della “Pellegrina bike Marathon” percorsi in bicicletta differenziati, capaci di rispondere ad esigenze diverse, da quelle dei biker più scafati e spericolati a quelle delle famiglie con bambini che desiderano a pedalare con allegria e spensieratezza in mezzo al verde”.
Per il resto ben vengano ristori ma soprattutto incentivi (come i vari bonus per i turisti) e strategie intelligenti oltre a regole e normative certe, comprensibili e praticabili per per la ripresa.
“Gli operatori e gli albergatori sono pronti a scommettere e si son già messi a raccogliere le prenotazioni; convinti che la ripresa e il rilancio siano possibili”.
Così, per esempio, a Susa “stiamo lavorando per costruire “pacchetti” turistici centrati su questa splendida città con la possibilità di soggiornare in strutture accoglienti e dando e di assistere a eventi, godere di passeggiate, di pedalate, di visitare i monumenti e le bellezze della città”.
Scommesse da giocare e, possibilmente, da vincere.
Bruno Andolfatto