Tav

Tav, tra Bussoleno-Orbassano 750 milioni a rischio

0 0
Read Time:2 Minute, 26 Second

L’attenzione è tutta concentrata, com’è ovvio, sugli scontri dopo lo sgombero, avvenuto all’inizio della settimana, dell’area di San Didero destinata ad ospitare l’autoporto di Susa che, a sua volta, dovrà lasciare spazio alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione con la stazione internazionale e strutture connesse.

Ma non è l’unica grana ad agitare il cammino, lungo e tortuoso, della Torino-Lione. Ora si scopre (ma non è certo una novità) che poca strada è stata percorsa nella progettazione della cosiddetta “tratta nazionale” della Tav, quella che da Bussoleno porta a Orbassano, Torino per poi innestarsi sulla linea verso Milano.

A dire il vero un progetto preliminare era spuntato per poi essere messo in archivio da Rete ferroviaria Italiana, società del gruppo Fs che ha il compito di progettare e realizzare la tratta italiana di accesso al tunnel. L’ipotesi era quella di una sostanziale ristrutturazione (riducendo in particolare gli impatti sonori con barriere fonoassorbenti) della linea attuale nel tratto tra Busssoleno e Avigliana- Buttigliera per poi passare la collina morenica di Rivoli in sotterranea e “sbucare” nell’interporto di Orbassano e proseguire verso le direzioni lombardovenete.

Di tutto questo, da almeno due anni, non se ne parla più. Tutto congelato, complici anche le vicende politiche (dal ministro Toninelli in poi per capirci), la sospensione del confronto nell’Osservatorio, il mancato rinnovo dell’incarico di commissario di Governo a Paolo Foietta. Passate quelle vicende, però i successori di Toninelli (Paola De Micheli prima ed Enrico Giovannini poi) non hanno chiesto a Rfi di riprendere le fila del discorso, né tanto meno il confronto con gli enti locali è ricominciato.

Il rischio, come segnala un documentato articolo comparso alcuni giorni fa sul quotidiano La Stampa, è che in mancanza di un progetto e senza, quanto meno, un atto formale da parte del governo Draghi, l’Italia rischia di perdere i 750 milioni a fondo perduto che l’Europa è pronta a mettere a disposizione .

Il calendario dice che il tempo per evitare di perdere questi soldi scade a giugno, mese nel quale si riunirà la commissione intergovernativa italo-francese sulla Torino- Lione. Toccherà a Iveta Radicova, coordinatrice europeo del Corridoio Mediterraneo, verificare se gli stati hanno o no rispettati gli impegni.

E anche qualcosa da dire c’è, visto che il collegamento tra Bussoleno e Torino non è stato inserito tra le opere da finanziare con il Recovery Plan e non compare nemmeno tra i 1.267 progetti da 27 miliardi che la Regione intende inviare al Governo per ottenere risorse del Next Generation Ue.

Foietta, che da tempo non è più commissario né presidente dell’Osservatorio sulla Torino-Lione, ha ancora l’incarico di presidente della delegazione italiana della commissione intergovernativa e ha provato a sollecitare gli uffici del ministro Giovannini ma, ad oggi, nessuna risposta pare sia arriva. Così, mentre la tratta internazionale, pur tra strappi e scontri, procede, quella nazionale nicchia.

B.And.

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *