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Che ci sta a fare un autoporto a San Didero?

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SAN DIDERO Un autoporto a San Didero? E perché mai? Che cosa c’entra con la Torino-Lione? Sono le domande che, in questi giorni, corrono di bocca in bocca in valle di Susa e non solo. Poi ci sono le proteste; perché in fondo (pur non riguardando direttamente l’infrastruttura ferroviaria) questo è considerato il secondo cantiere Tav aperto sul versante italiano, arrivato qualche anno dopo lo scavo del tunnel esplorativo della Maddalena di Chiomonte dal quale, peraltro, dopo i lavori di adeguamento, prenderà il via la perforazione di una una parte del megatunnel tra Susa e St.Jean De Maurienne.

Perché Sitaf, per conto di Telt, ha iniziato i lavori per l’autoporto da Susa a San Didero? “ Il nuovo autoporto – spiegano fonti Telt – sorgerà su un area di circa 68 mila mq tra l’Autostrada A32 Torino-Bardonecchia e la Statale 25 e sostituirà quello presente oggi a Susa. Lo spostamento si inserisce nell’ambito dei lavori per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione: nell’area di Susa infatti, sono previste le strutture della nuova stazione internazionale a servizio del territorio. I lavori per la costruzione del nuovo autoporto ammontano a circa 47 milioni di euro.

Ma c’era proprio bisogno di un autoporto a San Didero? Perché è stata scelta quell’area. Va detto che a scegliere quella zona è stata la Sitaf.

L’obiettivo: creare un servizio indispensabile prima della salita dei Tir verso le montagne; in caso di eventi eccezionali (forti nevicate, incidenti all’interno del traforo del Frejus o lungo l’asse autostradale) sorge la necessità evitare code di mezzi pesanti che potrebbero bloccare la funzionalità autostradale.

Ecco quindi la deviazione dei camion in un’apposita area di sosta temporanea, in attesa che vengano ristabilite le condizioni ordinarie per il traffico autostradale. Quest’area di sosta e di sicurezza per essere efficace, non può essere prevista in un raggio troppo distante dal tunnel del Frejus e deve collocarsi in prossimità della zona montana.

Il luogo destinato a ospitare il nuovo autoporto di San Didero è un sito inutilizzato dagli anni ‘70 quando alcuni privati avevano ipotizzato di farne proprio un autoporto; presenta alcune costruzioni fatiscenti.

In 40 anni di abbandono dell’area si è formata una certa vegetazione e nella zona, in passato, erano anche stati abbandonati rifiuti e fusti inquinanti. Come documentato da una determina del Comune di San Didero del 31 dicembre 2008, l’area è stata poi bonificata e ripristinata dal proprietario.

I CONTROLLI AMBIENTALI

Nelle fasi di Progetto Definitivo e di Progetto Esecutivo, sono state eseguite numerose indagini per verificare la qualità del suolo, che hanno documentato l’assenza di contaminazioni e di inquinanti confermando che tutta l’area è idonea, dal punto di vista ambientale, ad accogliere la nuova infrastruttura collegata all’Autostrada.

Del Progetto Esecutivo, approvato dal Ministero dell’Ambiente, fa parte anche il Piano di Utilizzo delle Terre che regolamenta la corretta gestione di tutti gli scavi e prevede ulteriori analisi, in grado di evidenziare qualsiasi eventuale criticità durante la realizzazione dei lavori, con un monitoraggio costante dei terreni scavati, a garanzia di cittadini e lavoratori.

IL PROGETTO

Il nuovo autoporto, ormai approvato in tutte le sedi competenti, è stato sviluppato come spiegano gli stessi progettisti “in un’ottica green per quanto riguarda materiali, lavorazioni e tecnologie”. Tra gli obiettivi c’è quello di minimizzare l’uso delle superfici forestali sul territorio, tanto che le stime dei progettisti riferiscono di un ’interferenza della nuova opera sullo 0,5% dei boschi dei Comuni di San Didero e Bruzolo e lo sullo 0,08% del totale di boschi presenti nel fondovalle, intorno alla Dora Riparia. In più, al termine dei lavori, è previsto un ripristino in tutte le aree che non saranno interessate dalla nuova infrastruttura.

APPROCCIO GREEN E “ASFALTO MANGIASMOG”

Il nuovo autoporto comprende un’area destinata a Truck Station, un parcheggio per i mezzi pesanti, un’area di servizio e un nuovo posto di controllo centralizzato (PCC). Il collegamento con la Statale sarà realizzato attraverso una nuova rotonda mentre l’accesso dall’A32 sarà garantito tramite la realizzazione di due rampe di immissione e uscita a scavalco dell’autostrada.

Per il piazzale della Truck Station sarà utilizzato il cosiddetto asfalto “mangiasmog”, un particole tipo di rivestimento fotocatalitico a base di biossido di titanio in grado di abbattere i livelli di inquinamento atmosferico grazie alla sua capacità di trasformare gli agenti inquinanti in sostanze innocue.

L’area destinata ai mezzi frigo e ai camper sarà dotata di attacchi per l’alimentazione elettrica in modo che i mezzi possano evitare di tenere acceso il motore per il funzionamento del frigo, risparmiando carburante ed evitando ulteriori emissioni nell’aria Le pensiline dei parcheggi coperti e parte degli edifici saranno rivestite di pannelli fotovoltaici

che contribuiranno all’alimentazione della maggior parte delle necessità energetiche dell’area. Alcuni edifici poi, avranno i tetti verdi, con coperture erbose, mentre sono previste diverse zone verdi a integrare le aree di parcheggio tra cui un’area ludica attrezzata per i bambini con giochi, tavoli e panchine.

L’approccio green nei materiali e nelle lavorazioni si concretizza, fanno sapere i progettisti, nella scelta di certificare il progetto dell’edificio studiato per il nuovo autoporto in base ai criteri LEED (The Leadership in Energy and Environmental Design), il sistema statunitense di classificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici. Il progetto, per i materiali scelti, la filiera energetica prevista e le tecnologie utilizzate, si colloca nella fascia più alta della certificazione, tra Gold e Platinum, che verrà verificata nelle fasi di costruzione e di realizzazione finale.

Prossimo cantiere, lo svincolo

CHIOMONTE Il puzzle dei cantieri legati alla realizzazione della Tav troverà, nei prossimi mesi, una ulteriore “tessera”. Sono infatti in fase di aggiudicazione i lavori per realizzare il nuovo svincolo per il cantiere della Maddalena di Chiomonte e del nuovo autoporto di San Didero dove nei giorni scorsi è stata recintata l’area del cantiere.

Il nuovo svincolo della Maddalena ha la connotazione di ‘svincolo in fase di cantiere’ e ha la funzione di consentire il transito dei mezzi di cantiere impegnati nello scavo del tunnel di base sul versante italiano, senza impattare sulla viabilità locale.

A cantiere chiuso, lo svincolo potrà consentire l’accesso alla centrale di ventilazione ma non si esclude che, al termine dei lavori (come prospettato nel progetto definitivo) possa essere aperto al traffico ordinario, confermando in via definitiva la sua presenza come pertinenza di esercizio dell’Autostrada A32.

Lo svincolo in progetto sarà realizzato totalmente in viadotto e occuperà parte dell’area depressa ove è stato realizzato il viadotto sul torrente Clarea dell’esistente autostrada A32 Torino-Bardonecchia.

La rampa di uscita in progetto si distacca dal viadotto Clarea esistente lungo l’A32, e in particolare dall’impalcato del viadotto di salita (carreggiata Nord) per poi sottopassarlo con un’ampia curva fino a raggiungere la sommità di un cumulo di deposito permanente dei materiali di smarino delle gallerie della linea TAV in costruzione, realizzato a ridosso del promontorio delle Vigne, a Sud del viadotto esistente; qui la rampa di uscita si raccorda con la viabilità di collegamento al cantiere e ai centri abitati più vicini.

La futura rampa di ingresso dello svincolo in progetto, partendo dalla sommità del deposito di materiali di smarino, rientra sul viadotto Clarea di discesa (carreggiata

Sud).

Bruno Andolfatto

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