Condove. Il Progetto ARCO, laboratorio delle nuove politiche giovanili
Accolti in paese 35 giovani da tutta Italia
CONDOVE L’ avversario che il progetto ARCO si è trovato a combattere si chiama Covid-19. Ma il virus, messo ormai alle corde (almeno si spera), non ha impedito a 35 giovani di Seneghe (Oristano), Genazzano (Lazio), Petruro Irpino (Campania), Tiggiano (Puglia) di salire in Valle di Susa, a Condove, per il primo incontro “nazionale”. Così a Condove sono arrivati 35 giovani che sono, per così dire, i “leader” che, a loro volta, animano la partecipazione di un centinaio di giovani che hanno intrapreso un percorso per diventare “Community Manager” capaci attivare e di restituire vita e vitalità a comunità rurali a rischio spopolamento.
Nato nel cuore della Sardegna su iniziativa delle associazioni Nur e Sardach, il progetto è finanziato dal Programma Erasmus + con il benestare dell’Agenzia Nazionale per i giovani.
La tre giorni Condovese, da giovedì 17 a domenica 20, ha permesso di condividere il lavoro di questi mesi nei singoli comuni. I promotori si sono trovati a dover contattare e sensibilizzare i giovani e poi a coltivare un confronto continuo. Tutto rigorosamente a… distanza, da remoto, superando le difficoltà che comporta dialogare in videoconferenza e questo è avvenuto tra i giovani dei diversi paesi e tra quelli all’interno delle singole località. “Nella sola Condove – racconta Simona Senor, consigliere comunale – una trentina di ragazzi e ragazze hanno partecipato a numerosi appuntamenti. Si è così aperto un dialogo tra le esigenze del mondo giovanile e l’Amministrazione Comunale e, prima ancora, l’illustrazione del funzionamento della macchina comunale attraverso un confronto diretto dei giovani con sindaco, assessori, consiglieri”.
Reso pubblico nel dicembre scorso, in realtà, aggiunge Senor “la prima volta che a Condove abbiamo parlato di “ARCO” è stato ad aprile 2020 quando, in pieno lockdown, era difficile anche solo immaginarlo un futuro con un ritorno alla normalità”. Cosa che è avvenuta nello scorso week end, con tutte le precauzioni per evitare possibili contagi, ma con gioia, serenità, voglia di confrontarsi.
Così è Jan Lai, dell’Associazione Nur, a raccontare che “uno degli scopi del progetto è proprio quello di favorire l’incontro tra le Amministrazioni Comunali e i giovani, approfondendo la conoscenza reciproca e facendo diventare i giovani protagonisti delle realtà locali”.
Abbiamo chiesto ad alcuni di questi giovani quale sogno abbiano per il loro paese. Marco di Tiggiano (Lecce), risponde con una sola parola “Ritornarci…” Già, perché conferma la sua compaesana Loretta, “moti giovani vanno via dal nostro paese per motivi di studio o di lavoro. La nostra sfida? Trovare motivazioni, stimoli, incentivi che consentano ai giovani di continuare a vivere a Tiggiano”.
Andrea Vinassa, santambrogese, è uno dei capi scout di Condove; una doppia identità che non lo sconvolge più di tanto e che gli fa dire: “ Il mio sogno è che Condove possa valorizzare in pieno il suo grande patrimonio che è la montagna; perché è vero che col tempo questo paese si è sviluppato giù, nel fondovalle ma il suo cuore è rimasto su, tra i monti”.
Un’altra Condovese, Giulia, ricorda “quanto mi diceva mio nonno a proposito delle giornate trascorse in famiglia o con altre persone; occasioni in cui si respirava quel senso di comunità che oggi pare un po’ smarrito”.
Silvia Di Passio, Community Manager,raccontacomequesta figura “si stia sperimentando proprio in Sardegna. Gli obiettivi: formare persone capaci di capire le esigenze dei luoghi e di valorizzarne le risorse, di attivare comunità e territorio”.
Un esempio arriva proprio da Seneghe, in terra sarda (provincia di Oristano) dove “abbiamo ottenuto uno spazio all’interno della biblioteca comunale dove affrontiamo vari argomenti, quali la mobilità europea, insieme ad argomenti più leggeri, come i fumetti. Il tutto con un’ambizione: realizzare un manifesto per le politiche giovanili”.
Da Condove è tutto. La conclusione spetta a Simona Senor: “Ci vediamo tra qualche mese a Seneghe per raccontarci cosa abbiamo realizzato nei nostri amati territori”.
L’avventura continua
Bruno Andolfatto