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Scanferla: “Crisi energetica, non c’è tempo da perdere; servono misure urgenti”

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Bruno Scanferla, presidente regionale della CNA, è reduce da alcuni incontri romani e torinesi con esponenti politici e con candidati dei vari partiti alle prossime politiche.

Obiettivo: sensibilizzare chi ha (e avrà) in mano le sorti del paese sulle pesanti difficoltà che stanno vivendo le imprese, i lavoratori e le famiglie in questo periodo drammatico. Guerra, crisi energetica, caro bollette, inflazione, lavoro: l’elenco è lungo. “E se non si fa qualcosa

subito – dice Scanferla – rischiano di saltare tante imprese, soprattutto quelle piccole che sono l’ossatura del nostro sistema economico, e di riflesso, l’intero sistema sociale”.

La novità positiva? “Che le forze politiche mi paiono consapevoli e disposte ad affrontare la situazione”. Il limite? “Che c’è poco tempo. Bisogna agire subito, senza esitazioni entro pochissimi mesi, anzi settimane”.

“La questione gas è tremenda, quella delle bollette energetiche pure. Un’impresa di piccole imprese, nel 2023, rischia di vedere triplicare il costo dell’energia. E la conseguenza può essere una: la chiusura”.

Bisogna quindi correre ai ripari, senza esitazioni. “Ad esempio aiutando chi vuole ricorrere all’energia rinnovabile, solare in testa, coprendo il 50% dei costi per l’installazione di pannelli e pompe di calore”.

Un problema che, spiega Scanferla riguarda tutti: “Dalle grandi imprese (che però possono assorbire meglio il colpo), a quelle artigiane di varie dimensioni; da quelle cosiddette energivore (che, ad esempio, producono strumenti per trattamenti termici) agli artigiani che gestiscono una tintolavaderia,

senza trascurare ristoratori (con frigoriferi e cucine che mangiano corrente) e albergatori”.

Insomma il caro energia non risparmia nessuno, famiglie comprese.

“Servono stanziamenti, il Governo che sta passando la mano e anche quello che verrà (chiunque vinca) sembrano disposti ad affrontare la questione anche se non vedo grandi disponibilità a sforamenti di bilancio”.

Poi, per quanto riguarda CNA e le altre organizzazioni, tutte hanno consegnato un decalogo di cose da fare a chi governa oggi e a chi lo farà domani.

Sperando che, dopo l’autunno e l’inverno, torni la primavera. In senso metaforico e reale.

Bruno Andolfatto

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