Sono 25.290 le assunzioni previste dalle imprese piemontesi nel mese di aprile
Sono circa 25.290 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per aprile 2023, valore che sale a 82.610 se si considera l’intero trimestre aprile-giugno 2023. E’ la valutazione resa pubblica da Union Camere che mette in luce come sia sempre molto elevata la difficoltà di reperimento del personale da parte delle imprese del Piemonte
Rimane il fatto che trend delle assunzioni rimane appare crescente a livello mensile (+1.220 entrate rispetto ad aprile 2022), ma in contrazione su base trimestrale (-1.210 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).
Le entrate previste in regione ad aprile 2023 pesano il 21,5% sulle 117.600 assunzioni previste in Piemonte e il 5,7% sul totale di quelle nazionali.
Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione d’imprese nel periodo 20 febbraio–7 marzo 2023.
Il 74,9% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 16,8% lavoratori somministrati, il 2,0% collaboratori e il 6,3% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro ad aprile 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 28% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 9%. Pesano, infine, il 3% gli altri contratti.
Delle 25.290 entrate previste in Piemonte nel mese di marzo 2023, il 18% è costituito da laureati, il 33% da diplomati (era il 29% ad aprile 2022), le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 18% e il 30%.
Considerando complessivamente i dati del trimestre aprile-giugno 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 56.330 entrate, il 68,2% del totale (900 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 26.280 entrate, generando circa il 31,8% della domanda totale del trimestre e segnando un calo pari a 320 entrate rispetto al periodo aprile-giugno 2022. Nel dettaglio 21.120 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 5.160 quello edile.
Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto dei servizi alle persone con 16.120 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 19,5% delle 82.610 entrate complessive, dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (11.290 entrate) e del commercio, con 12.900 assunzioni (15,6% del totale).
All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile (5.160 assunzioni nel trimestre) e le industrie meccaniche ed elettroniche (4.760 entrate previste).
Il 29% delle entrate previste ad aprile 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 23% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 26% delle entrate e solo il 10% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 12% delle assunzioni del mese.
Per una quota pari al 33,1% (era il 31,8% a aprile 2022) le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni: percentuale che sale al 47,1% per l’area commerciale e della vendita e scende al 28,7% per l’area della logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Per il 64,8% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (49,9%), seguita dall’area commerciale e vendita (16,6%) e da quella tecnica e di progettazione (12,4%). L’area della logistica pesa il 10,0%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano rispettivamente una quota pari al 5,8% e 5,4% delle assunzioni previste.
A marzo 2023 la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 49,5% delle entrate previste, dato stabile rispetto a quanto rilevato a livello regionale nel mese precedente, maggiore rispetto al risultato piemontese di aprile 2022 (45,0%) e superiore rispetto alla difficoltà di reperimento evidenziata a livello medio nazionale ad aprile 2023 (45,2%). La mancanza di candidati si conferma la principale motivazione del mismatch (34,6%) seguita dalla preparazione inadeguata con l’11,0%.
Le professioni più difficili da reperire in regione ad aprile 2023 sono: Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (77 aziende su 100), Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (75 aziende su 100), Fabbri, ferrai, costruttori di utensili, con 75 aziende su 100 che dichiarano di aver difficoltà a trovare tali professionalità, Conduttori di veicoli a motore a trazione animale, con 840 figure ricercate e una difficoltà di reperimento del 72%, Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (71%) e Tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni con circa 650 figure ricercate dalle aziende e una % di difficoltà di reperimento del 70%.
Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel trovare laureati nell’indirizzo medico e odontoiatrico (85% di difficile reperimento) e in quello chimico-farmaceutico (73%). A livello secondario la difficoltà di reperimento è superiore per l’indirizzo socio sanitario (72%) e per la meccanica, meccatronica ed energia (65%). Tra le qualifiche professionali mancano specialisti della trasformazione agroalimentare (90%) ed elettricisti (81% la difficoltà di reperimento).