Il dramma delle donne iraniane e afghane evocato tra le bellezze artistiche valsusine da Simona Isabello
La studentessa del Liceo Artistico Rosa di Bussoleno ‘decora’ la presenza delle Biblioteche valsusine al Salone del Libro di Torino
Lei è una studentessa di V del Liceo Artistico Norberto Rosa di Bussoleno; il suo nome è Simona Isabello. E’ sua La mano creativa che ha ‘decorato’ e dato un messaggio alla presenza del Sistema Bibliotecario Valsusa al recente Salone del Libro di Torino. Ed è proprio Simona a spiegare il suo lavoro:
“ Nell’opera, tra vetrate gotiche e colori brillanti, ci sono le montagne della Valle, su tutte il Rocciamelone. E poi c’è la Sacra di San Michele e ancora: la Torre dell’Orologio e il Castello di Avigliana, il Campanile di San Giusto e l’Arco di Augusto a Susa, il Forte di Exilles, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”.
Un bel racconto visivo del territorio, dei suoi simboli, dei suoi monumenti. Ma non può sfuggire, in primo piano, “una donna vestita di verde, intenta alla lettura di un libro”. Sul suo capo un velo. Con questa presenza, spiega Simona Isabello, “ ho voluto sensibilizzare gli osservatori sulla questione delle donne in Afghanistan e in Iran alle quali non è concessa alcuna libertà, neanche quella di poter istruirsi”.
Infine, “In basso compare una frase latina, scritta in caratteri tipici dello stile gotica, che riporta la frase: ‘Verba Volant, scripta manent’.Le parole volano, ciò che è scritto rimane”.
B.And.