Senza categoria

Giornata della Memoria: l’Olocausto e gli stermini di massa. Un documento di Susanna Tittonel

0 0
Read Time:3 Minute, 3 Second

L’Olocausto raccontato da Susanna Tittonel

clicca qui per scaricare il documento

Susanna Tittonel

L’autrice: Susanna Tittonel, condovese, già dirigente dell’Istituto Scolastico Comprensivo di S.Antonino.
Da più di un anno le sue “classi” non sono più quelle dei ragazzi delle scuole elementari e medie. Dopo la meritata pensione, infatti, Tittonel insegna italiano ai richiedenti asilo ospitati in paese.
Poi ci sono gli studenti che hanno qualche anno in più e qualche capello in meno: i soci dell’Unitre 

A loro è rivolta la lezione particolare dedicata all’Olocausto e agli stermini contemporanei” di lunedì 15 gennaio 

L’occasione:  La Giornata della Memoria che si celebra il 27 gennaio, istituita per ricordare quanto avvenuto nello stesso giorno del 1945 quando le truppe sovietiche della 60ª Armata del “1º Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Konev arrivarono per prime nella città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz) scoprendo il vicino campo di concentramento di Auschwitz e liberandone i superstiti.

I contenuti: l’antisemismo; la persecuzione degli ebrei fino alla cosiddetta ‘soluzione finale” 

La tesi: lo sterminio degli ebrei, la Shoah, non fu una “bravata” di qualche mente scellerata e non fu solo frutto delle imposizioni di un dittatore pazzo e del suo entourage. I carnefici in realtà furono tante “persone normali”. Fu un’intera società a condividere quelle idee e quelle azioni”. 
Fin dal 10 dicembre del 1938, la cosiddetta “notte dei cristalli”, il popolo tedesco “reagì con l’entusiasmo di cuori e menti abituati a questo pensiero razzista che vedeva negli ebrei la causa di tutti i mali”.

La ricerca di Tittonel percorre tutto l’itinerario di questa follia collettiva che arrivò a concepire lo sterminio, il genocidio, le fucilazioni in massa, i campi di lavoro (dove il lavoro era finalizzato non al produrre e neppure allo sfruttare ma all’annullare e allo sfinire i prigionieri fino alla fine) e di sterminio con le camere a gas per finire, prima della liberazione, con le marce della morte che costarono la vita a migliaia di internati che continuarono ad essere massacrati.

E’ un itinerario storico all’insegna dell’impensabile e dell’indicibile che va, ancora oggi, affrontato per evitare di ripeterlo. 
Un lavoro che fa i conti con la storia e che ripercorre gli “olocausti” e gli stermini che, dopo la guerra, sono avvenuti nelle diverse parti del mondo e che ancora stanno avvenendo.
 

Gli stermini non sono terminati con l’aprile del 1945. 
La carrellata è impressionante: 
un milione e mezzo di armeni massacrati in Turchia tra il 1915 e il 1916 (un genocidio che ancora oggi il governo turco nega); 
i massacri di Stalin in Ucraina per collettivizzare le campagne (si valutano tra i 7 e i 10 milioni di morti); 
il conflitto Nigeria – Biafra (anni ’60) con 2 milioni di morti per fame e 3 milioni di profughi,
I kmer rossi di Pol Pot che, in Cambogia dal 1979, uccidono 2 milioni di morti su una popolazione di 7,7 milioni di persone;
il genocidio dei Tutsi in Ruanda nel 1994 (1 milione di morti);
i 10.000 morti in Bosnia, dentro l’Europa, nel 1995 con la pulizia etnica da parte dei serbi e gli uomini sterminati e le donne violentate. 
Ancora oggi :  i morti nel Darfur, in Siria,  in Birmania con le violenze nei confronti dei Rohingya in fuga. 

 Che cosa fare? Rassegnarci? 
“No di certo – dice Tittonel – perchè l’uomo può essere malvagio ma è dotato di etica. Quindi non rassegnamoci, apriamo gli occhi, insistiamo perchè le organizzazioni internazionali (Onu in testa) svoltano la loro funzione.
Facciamo in modo che i media, la stampa, non sia asservita al potere ma sia al servizio
della libertà e della democrazia“.

About Post Author

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *