Aspettando Delrio, si discute sulla Stazione Internazionale. Meglio Susa o Bussoleno?
Bisognerà aspettare ancora una settimana per conoscere la data dell’incontro, che dovrebbe avvenire a Roma, tra il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e i sindaci No Tav della Valle di Susa. Mercoledì 23, il Commissario di Governo Paolo Foietta sarà nella capitale per fissare la data.
Intanto mercoledì scorso, 9 settembre, Paolo Foietta ha incontrato una delegazione di sindaci per preparare l’appuntamento col Ministro, in una riunione che (nelle intenzioni) sarebbe dovuta rimanere riservata. Tanto riservata che il giorno dopo, giovedì 10, sui telefonini di qualche cronista è apparso un sms: “Quattro sindaci no tav in delegazione ieri da Foietta (presidente dell’Osservatorio) e da Balocco (assessore regionale).
Incontro riservato, nessun giornalista, nessun comunicato stampa”. Ma si sa, nel nostro Bel Paese nulla è più pubblico di un incontro riservato. Qualche minuto e si sa già tutto. I sindaci No Tav sono
Sandro Plano |
Sandro Plano (Susa, presidente dell’Unione Montana), Nilo Durbiano (Venaus), Dario Fracchia (S.Ambrogio), Pacifico Banchieri (Caselette). Filtra qualche contenuto della discussione, ovviamente frutto delle solite indiscrezioni secondo cui alcuni dei sindaci presenti avrebbero proposto al Commissario di valutare l’ipotesi di spostare la Stazione Internazionale (prevista sulla piana di Susa, dove c’è l’attuale autoporto), nella zona di Bussoleno dov’è già
Dario Fracchia |
presente un polo ferroviario storico e dove la connessione con la linea attuale sarebbe meno impattante e problematica.
L’altra richiesta riguarda l’Osservatorio Tecnico che, secondo i sindaci, dovrebbe a
Nilo Durbiano |
questo punto vedere l’esclusione dei sindaci della Valsangone e dell’Alta Valle, i cui territori non risultano interessati dalla linea.
Ed ecco che si scatena la bagarre, con i No Tav che non le mandano a dire ai quattro sindaci, anche attraverso i social network.
Pacifico Banchieri |
Già, perché avanzare una proposta del genere significa, implicitamente, dare per scontato che l’opera si farà e mettersi a trattare le condizioni. A raccogliere l’urlo di dolore e a rilanciarlo è Francesca Frediani, condovese e consigliera regionale dei 5 Stelle: “Se le indiscrezioni fossero confermate – commentava a caldo sempre nella giornata di giovedì 10 – non possiamo che esprimere dubbi e perplessità sia per le modalità che per i contenuti dell’incontro. Prima di tutto constatiamo il mutato atteggiamento dei sindaci nei confronti dell’opera; eletti anche in quanto “No Tav” ora trattano per eventuali cambiamenti al progetto della grande opera inutile. Sono stati eletti dai cittadini anche per opporsi al Tav in Valsusa ed ora trattano per spostare la stazione anziché ribadire ferma contrarietà all’opera. Il tutto peraltro, stando a quanto si apprende, nell’ambito di incontri informali nei quali la trasparenza non viene certo garantita. A questo punto – conclude Frediani – auspichiamo un chiarimento da parte dei primi cittadini presenti a tale incontro che potrebbe essere definito quasi carbonaro”.
Passa qualche ora ed è Paolo Foietta di persona personalmente a smentire le ricostruzioni sulla riunione con i sindaci No Tav della Valle di Susa. “L’incontro con Plano, Durbiano, Banchieri, Fracchia c’è stato – spiega Foietta – ma non si è fatto alcun riferimento allo spostamento della stazione internazionale da Susa a Bussoleno. Anche perchè mi sarei rifiutato di affrontare la questione, visto che, tra l’altro, non era presente alcun rappresentante del Comune di Bussoleno”, spiega il Commissario Governativo sulla Torino-Lione e Presidente dell’Osservatorio.
“La riunione con la delegazione dei sindaci – prosegue il presidente Foietta – serviva a preparare l’incontro che si svolgerà a Roma con il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e per fare in modo che quell’appuntamento sia costruttivo e vada oltre la rappresentazione delle idee di chi è contro l’opera e di chi è a favore, di chi dice che sia inutile e dannosa e di invece sostiene che è utile e che non provocherà alcun danno”.
“Ho cercato di convincere i sindaci che si è aperta una fase nuova dei lavori dell’Osservatorio, che il tempo del confronto sul sì e sul no è passato visto che i progetti ci sono, i finanziamenti anche e che i cantieri partiranno presto. Chi è uscito dall’organismo di confronto ha ora l’opportunità di rientrare e di discutere su come gestire al meglio la cantierizzazione, le opere complementari e le compensazioni. Insomma si tratta di decidere se partecipare o se subire passivamente la costruzione della Torino-Lione”.
E i sindaci che cosa hanno risposto? “Che, al momento, non hanno il mandato di decidere se riaprire il confronto in questi termini e che presto incontreranno i loro colleghi della bassa valle. Tutto qui. Il resto – cioè l’ipotesi della stazione internazionale da Susa a Bussoleno – fa parte delle ricostruzioni fantasiose che smentisco, anche a nome dell’assessore regionale”
E i sindaci che dicono? Sempre nella giornata delle indiscrezioni,Sandro Plano interviene sulla sua pagina Facebook : “Siamo estremamente critici sul TAV e vogliamo esprimere questa posizione al nuovo Ministro. Siamo stati eletti per tutelare gli interessi del nostro territorio e abbiamo il dovere di rapportarci con le Istituzioni che intendono realizzare quest’opera. Ritengo si debba abbandonare questo clima di sospetto e il dubbio che i Sindaci possano farsi convincere dell’utilità di una nuova ferrovia ogni volta che incontrano qualcuno del Governo o della Regione. Io e i miei colleghi abbiamo un programma elettorale da rispettare, degli obblighi verso tutti i cittadini e soprattutto, con pregi e difetti e orgoglio, siamo della Valle di Susa”.
Insomma, nessun cedimento. Anche se non manca chi rievoca lo scenario della seconda metà dell’800 quando i progettisti della linea ferroviaria che doveva portare al Frejus scelsero di far partire la tratta mancante da Bussoleno, ufficialmente per superare un forte dislivello in prossimità di Meana. Scelta che venne assai criticata perché escluse la città di Susa dalla linea internazionale, isolandola su un breve troncone laterale.
Che dire, siamo nel 2015. Corsi e ricorsi storici?(Bruno Andolfatto)