Dopo la rapina in casa a Bruzolo, vertice in Prefettura sulla sicurezza
L’incontro era in agenda da tempo ma il caso ha voluto che cadesse pochi giorni dopo la rapina di Bruzolo, a danno dei genitori della sindaca Chiara Borgis. Così mercoledì 22 aprile, i sindaci della bassa valle di Susa hanno incontrato il prefetto di Torino Paola Basilone e i vertici dell’Arma dei Carabinieri rappresentata dal Comandante Provinciale colonnello Arturo Guarino e dal capitano della Compagnia di Susa Flavio Pieroni.
Un incontro che non poteva comunque prescindere da quanto accaduto nella notte tra venerdì e sabato a Bruzolo. Ed è stata proprio Chiara Borgis a chiedere più presenza delle forze dell’ordine sul territorio e misure per la videorsveglianza del paese con le telecamere. Mentre il primo cittadino di Susa Sandro Plano ha insistito sulla necessità di vincere la sfiducia che serpeggia tra i cittadini: “Pochi gli arresti dei ladri che quando vengono presi subiscono pene troppo lievi e a volte vengono rilasciati dopo pochissimo tempo”.
Proprio per questo, nei mesi scorsi, sono stati organizzati incontri nei paesi tra i cittadini e le forze dell’ordine: “Sono serviti – ha sottolineato il capitano Pieroni – perché dopo quelle serate, le segnalazioni che ci giungono sui movimenti sospetti sono aumentati. E questo per noi può essere un valido aiuto”.
Nessuno ha parlato di ronde dei cittadini, ma c’è stato chi, come il primo cittadino aviglianese Angelo Patrizio, ha chiesto di valutare se sia il caso di stimolare il controllo del vicinato per disincentivare i furti e segnalare movimenti sospetti.
Poi c’è da fare i conti con i tagli subiti dalle forze dell’ordine. Che toccano soprattutto le assunzioni. C’è chi ha detto che, per 5 carabinieri o poliziotti che vanno in pensione, ne viene assunto soltanto 1. Troppo poco. E, in media valle, si fa sentire la mancata soluzione a un problema ormai atavico: quello di una caserma dei carabinieri a Bussoleno, proprio una delle zone nell’occhio del ciclone dei furti. Nel mirino poi ci sono anche le aziende. E’ stato il sindaco di Borgone Paolo Alpe a dirlo: “Alcuni imprenditori si sono detti pronti a chiudere e andare all’estero se non ci sarà più sicurezza”.
Intanto, nei paesi proseguono gli incontri con le forze dell’ordine e il Prefetto esaminerà la situazione. Tra qualche tempo, in Prefettura, ci sarà un nuovo incontro sul tema sicurezza.