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La Maurienne: “Troppi tir nella nostra vallata”. Manifestazione ad Aiton il 9 aprile

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Mentre la valle di Susa finalmente si accorge del rischio di dover reggere tra 4 anni, all’assalto di un milione di tir con l’apertura al traffico (nel 2019) della seconda canna del traforo del Frejus, la vallata francese della Maurienne continua la sua battaglia contro l’inquinamento. Prossimo appuntamento, oltralpe, la manifestazione indetta dal “Syndicat du pays de Maurienne” . “Lo Stato francese – spiega Yves Durbet, presidente del Syndicat.

La manifestazione (annunciata da un articolo pubblicato dal

Aiton, la manifestazione del 30 marzo 2002

quotidiano Le Dauphiné Libéré) si svolgerà il 9 aprile a Aiton, e sarà simile a quella che si svolse nello stesso luogo il 30 marzo del 2002, quando duemila persone avevano bloccato le vie di comunicazioni per diverse ore per protestare contro il ritardo nella riapertura al traffico del traforo del Monte Bianco, chiuso dopo il disastro avvenuto nel 1999.

“Monte Bianco santificato, Maurienne sacrificata”, si leggeva allora sugli striscioni dei manifestanti. Oggi la situazione è un po’ cambiata, ma gli amministratori della Maurienne continuano a denunciare una disparità di trattamento tra le due valli.

“Pretendiamo nella nostra valle, come nella valle de l’Arve, che sia

interdetto il passaggio ai camion euro 3 e a quelli di categoria inferiore (più inquinanti)”, insiste Yves Durbet. Una misura che, secondo Durbet, non ostacolerebbe i vettori francesi che ormai fanno circolare pochissimi mezzi pesanti di antica generazione”. Ed è vero che i camion “euro 1” dal mese di maggio non potranno più circolare nel traforo del Frejus. Mentre gli euro 3 potranno passare nel Monte Bianco, a condizione che quella zona non sia dichiarata in “allerta inquinamento” (in questo caso i tir euro 3 prendono la via del Frejus).

Per i savoiardi quindi (il Syndicat du pays de Maurienne dichiara di

avere ottenuto il sostegno anche degli amministratori del circondario di Chambery) la soluzione è una soltanto: che le valli (quella della Maurienne interessata dal traffico del Frejus e quella dell’Arve, interessata dal traforo del Monte Bianco) siano trattate nello stesso modo. In più va sviluppata la soluzione del trasporto ferroviario delle merci.

E qui, al primo posto, c’è la realizzazione del nuovo collegamento

ferroviario tra Lione e Torino e, nel frattempo, lo sviluppo dell’autostrada ferroviaria alpina utilizzando le linee esistenti. Proprio per questa ragione, gli amministratori pubblici della Marienne si erano rifiutati di partecipare, il 7 marzo scorso, alla manifestazione organizzata dai gruppo ambientalisti, ritenuti troppo vicini alle tesi degli oppositori dell’alta velocità ferroviaria Lione-Torino.

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