Susa, l’Osservatorio, il Cipe e… la Provvidenza
E se a Susa non ci fosse nessun cantiere della Torino-Lione? L’ipotesi, neanche tanto peregrina, sta prendendo corpo . Se ne è discusso durante i lavori della commissione intergovernativa italo-francese sulla Torino-Lione.
La talpa, stando all’ipotesi paventata martedì , non sarebbe collocata a Susa ma a Chiomonte.
Tradotto: per cinque anni almeno a Susa, di cantieri, non ci sarà nemmeno l’ombra. Gli altri fronti di scavo saranno collocati a St. Jean de Maurienne (imbocco tunnel lato Francia); nel cuore della montagna con i 9.5 km che saranno scavati dalla discenderia di St Martin La Porte e, appunto, a Chiomonte in direzione Susa.
Il tutto sarà deciso dal Cipe che, con l’approvazione del progetto definitivo (previsto verso febbraio 2015) dovrà dare il via ufficiale ai lavori del tunnel internazionale della Torino-Lione.
Se queste decisioni saranno confermate Susa non avrà nemmeno l’incombenza di approvare e dare il via libera ai lavori di recupero dell’ex Caserma Cascino che avrebbe dovuto ospitare le maestranze del cantiere per poi essere restituita alla città, una volta terminati i lavori, sotto forma di struttura ricettiva turistica.
I lavoratori impegnati nel tunnel saranno così, presumibilmente, ospitati nella ex centrale idroelettrica di Chiomonte.
Proprio in occasione del disco verde ai cantieri del tunnel internazionale, i governi di Italia e Francia stanno pensando di organizzare una cerimonia con i due primi ministri, Valls e Renzi, in occasione dell’avvio degli scavi da St. Martin La Porte, previsti a inizio 2015.
Intanto, giovedì a Torino, in Prefettura, sono ripresi i lavori dell’Osservatorio Tecnico sulla Torino-Lione, presieduto da Mario Virano. All’incontro, convocato dal Prefetto, erano invitati tutti i sindaci dei comuni interessati, compresi quelli che, da tempo, avevano scelto di allontanare i propri tecnici dall’organismo. Assenti tutti i sindaci della bassa valle meno uno (Susanna Preacco di S.Antonino), presenti quasi tutti gli altri, l’organismo tecnico ha preso atto della decisione di uscire dall’Osservatorio presa dai Comuni di Condove e Susa ma anche della decisione di rientrare assunta dal Comune di Giaglione.
Virano commenta così la scelta di Susa, presa dopo le elezioni amministrative della primavera scorsa, vinte dalla lista dell’attuale sindaco per 8 voti. “Il fatto che manchi Susa é un problema, studieremo il modo migliore di gestirlo”. Proprio nella piana di Susa, ha ricordato Virano “il progetto prevede fondamentali cantierizzazioni”.
E se il Cipe decidesse che il cantiere venisse spostato da Susa a Chiomonte? “Non spetta a me stabilire tempi e modi”, ha risposto il Commissario alludendo al fatto che la palla ora passa al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.
Già, il Cipe. “E’ un po’ come la Provvidenza – ha esclamato Virano -, un’entità a cui non bisogna porre limiti”.