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Picconate alla To-Lione. Il Cipe “taglia” 8 milioni di compensazioni destinati alla Valle di Susa.

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Le picconate alla Torino-Lione questa volta non arrivano dalle proteste valsusine ma dai Palazzi romani. E sono piuttosto fragorose visto che chiamano in causa il Cipe, il Governo con il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi e l’anomala maggioranza Pd+PdL che ha preso in mano le redini del paese.
Tutto parte dalla notizia, diffusa nella giornata di lunedì, del ridimensionamento delle compensazioni destinate alla valle di Susa, con lo “storno” da parte del Cipe di 8 milioni di euro (sui 10 previsti) alla realizzazione dell’Auditorium di Firenze. Una scelta destinata a far felice il sindaco Matteo Renzi. Decisamente meno sorridenti gli esponenti del Partito Democratico da sempre in prima fila nella divulgazione del verbo pro-tav. A partire da Stefano Esposito, appena eletto vicepresidente della commissione  trasporti  del Senato che ha subito protestato contro la decisione del Cipe. Seguito a ruota dal presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta che ha dichiarato: “La sottrazione dei fondi alla Valle di Susa dimostra come la burocrazia romana sia alla base di molti dei problemi della pubblica amministrazione statale nel nostro Paese. Ma sono certo che il Governo vorrà porre rimedio e i parlamentari piemontesi sapranno farsi ascoltare”. La partita non è di poco conto visto che i dieci milioni dovevano essere destinati a diversi progetti sulle energie rinnovabili, sulla banda larga, sulla messa in sicurezza del territorio. E, non ultimo, al salvataggio dell’Acciaieria Beltrame.
Passano due giorni e la questione arriva a Montecitorio. Mercoledì è il giorno del Question Time. Il neo ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi interviene per rassicurare: tranquilli, dice Lupi, è tutto sotto controllo. “Non sono vere le notizie del dirottamento delle risorse per la Tav a favore dell’Auditorium di Firenze. I 10 milioni di euro previsti per le misure compensative per la Val di Susa tra il 2013 e il 2015 sono ora ripartite in due tranche: 2 milioni di euro sul 2013 e i restanti 8 milioni sul 2016”. Spiega il ministro che nell’aprile 2012, la quota parte di finanziamento del nostro paese destinata alla sezione italiana della nuova tratta Torino-Lione “non era ancora disponibile, perchè non ancora iscritta nel bilancio dello Stato e non era ancora possibile ratificare il trattato internazionale con la Francia. Oggi posso assicurare che la dote assicurata dalla legge stabilità 2013, superiore a 2,9 miliardi di euro, ci consente di sottoporre a questo parlamento in accordo con ministro degli esteri in tempi assolutamente brevi il disegno di legge di ratifica del trattato”.
Tutti convinti e tranquilli? Neanche per idea. I parlamentari Pd Stefano Esposito e Silvia Fregolent non ci stanno e contrattaccano: “Caro ministro Lupi,  le chiediamo di non prenderci in giro e soprattutto di non prendere in giro i cittadini torinesi e piemontesi. Come dimostra la delibera Cipe pubblicata in Gazzetta ufficiale il 16 aprile scorso, dei 10 milioni previsti come prima tranche per gli interventi compensativi in Val di Susa (2 milioni nel 2013, 3 milioni nel 2014 e 5 milioni nel 2015) 8 milioni (quelli del 2014-2015) sono stati spostati al 2016”. Per questo “la sua risposta oltre ad offendere la nostra intelligenza risulta falsa e provocatoria. I soldi per le opere compensative in Val di Susa vanno ripristinati immediatamente e non intendiamo accettare lo spostamento al 2016”. Di più: “Volendo essere cortesi con la sua inesperienza ci auguriamo di non dover più sentir ripetere che la nostra denuncia sia falsa”. Esposito informa poi di “aver parlato poco fa con il presidente della Regione Cota –  che incontrerà questa mattina (giovedì 9 alle 8,45) il ministro Lupi –  e abbiamo concordato che la risposta del ministro è totalmente sballata e insoddisfacente. Siamo certi che il presidente Cota farà valere le giuste ragioni del nostro territorio”.
Insomma, per ammissione dei più accesi sostenitori della Torino-Lione, il nuovo Governo sulla vicenda Tav “parte col piede sbagliato”. Ed è gioco facile per il movimento No Tav ironizzare su uno dei siti con tanto di annuncio funebre che annuncia la morte “delle compensazioni Tav. Ne danno il triste annuncio Stefano Esposito, e quel che resta del pd. Con questo annuncio – si legge nel sito – crolla un altro pezzettino del millantato credito intorno alla Torino Lione, e una delle frecce nell’arco dei Si Tav per continuare a riempirsi la bocca di benefici per il territorio, ricaduta territoriale e tante belle parole utili solo a giustificare la devastazione del territorio e un pò di compravendita”. La sensazione, quindi è che non finisca qui e che se ne vedranno ancora delle belle.

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