MONTI, HOLLANDE e i NO TAV a Lione
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Francia e Italia confermano il loro impegno per la realizzazione della linea ferroviaria ad Alta velocità Torino-Lione. Il presidente del Consiglio,Mario Monti e il presidente francese Francois Hollande, nel vertice di oggi (lunedì 3 dicembre a Lione) hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale riconfermano l’impegno sull’opera.
L’impegno che conferma la realizzazione del controverso progetto – i cui lavori dovrebbero cominciare ad inizio 2014 – é contenuto in una dichiarazione congiunta firmata dai ministri per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, e dei Trasporti, Frederic Cuviller.
Proprio la Torino-Lione é il piatto forte del vertice italo-francese che mette uno di fronte all’altro il presidente della repubblica transalpina, Francois Hollande, e il premier italiano Mario Monti. “ Si tratta del ‘pronti-via’ a vari passaggi che devono essere ancora attuati”, spiega Mario Virano, commissario di governo e presidente dell’osservatorio sulla Torino-Lione.
Sono passati quasi dodici anni dal primo trattato fra Italia e Francia per la realizzazione della linea. Da allora gli ’stop and go’ al progetto sono stati numerosi, ma questa volta la sensazione é che si stia entrando nella fase operativa dell’opera.
Il vertice di oggi, secondo Virano, ha un grande “significato politico dopo i rumors sulle intenzioni del governo di Parigi e le obiezioni della Corte dei Conti francese. Il fatto che Hollande e Monti si ritrovino a Lione a ratificare l’accordo sulla realizzazione dell’opera mi sembra la risposta migliore a tutte le indiscrezioni di segno contrario”. E adesso? “Ci sono decisioni importanti da prendere. Bisogna istituire la nuova società mista italo francese che dovrà appaltare l’opera. Con l’accordo di oggi Ltf dovrebbe progressivamente passare la mano al nuovo soggetto che curerà la realizzazione fino al termine dei lavori”. Gli ultimi atti di Ltf saranno quindi, spiega Virano, “la realizzazione di una galleria di 9 chilometri sul versante francese, a Saint Martin La Porte. I lavori inizieranno nel 2013 e sarà ancora una galleria geognostica. Ma si tratterà, in realtà del primo tronco del nuovo tunnel di base. L’altro lavoro che seguirà Ltf sarà il tunnel geognostico della Maddalena, a Chiomonte”.
Aggiunge Virano: “Stiamo rispettando la tabella di marcia. Il transito commerciale sulla nuova linea dovrebbe avviarsi tra il 2023 e il 2025″.
Da una settimana però si scava anche in Italia: Il 29 novembre a Chiomonte – dopo quasi un anno e mezzo di lavori preparatori e dopo anni di studi e sondaggi, si è cominciato a scavare il ’buco’ della montagna per il cunicolo esplorativo della Maddalena lungo 7.500 metri che, oltre a dare ulteriori informazioni sulla struttura del massiccio montuoso, porterà al livello della futura maxi-galleria da 57 chilometri.
Un passo significativo, avvenuto nei giorni precedenti il vertice di Lione. Adesso spetterà ai parlamenti ratificare il trattato italo-francese e stilare un calendario preciso di impegni finanziari dei governi e un’azione congiunta per avere il massimo contributo possibile (40%) dall’Unione Europea.
“ll provvedimento per la ratifica in parlamento del trattato sulla Tav – spiega Mario Virano – verrà portato in parlamento dopo la legge di stabilità”
La protesta
Sullo sfondo del vertice la contestazione all’opera, con il centro di Lione blindato e gli attivisti No Tav (italiani e francesi) tenuti a due chilometri di distanza. Una delegazione potrebbe essere ricevuta nelle prossime ore da Monti e Hollande, ai quali verrà consegnata una lettera aperta con i motivi del no
Sono dodici gli autobus carichi di manifestanti No Tav partiti stamani per Lione. I primi sei bus sono passati senza problemi alla frontiera dopo il controllo dei documenti dei viaggiatori. Gli altri sei sono stati bloccati all’uscita del tunnel del Frejus a Modane per poi essere stati fatti ripartire . A differenza di quanto avvenuto lo scorso sabato, questa volta nessun manifestante é stato respinto alla frontiera e tutti hanno potuto proseguire il viaggio. Le operazioni si sono svolte senza incidenti, anche se vi sono stati alcuni diverbi tra le parti.