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E DOPO L’AUTOSTRADA DEL FREJUS ATTACCATA LA SEDE DELLA PROVINCIA

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Ormai non è solo più la valle di Susa ad essere ostaggio dei violenti. Nel primissimo pomeriggio di mercoledì un gruppo di oltre cento persone mascherate e armate di bastoni e fumogeni ha attaccato  la sede della Provincia di Torino in via Maria Vittoria 12. 
Hanno scardinato e sfondato i portoni in legno e metallo, hanno fatto irruzione al piano nobile di Palazzo Cisterna,  distrutto alcuni arredi negli uffici dell’Urp e dello sportello Europe Direct e dopo essere saliti con la forza hanno occupato per diversi minuti i balconi che affacciano su 
via Maria Vittoria dove hanno tolto le bandiere istituzionali ed affisso striscioni no tav, lanciando fumogeni. 
’Un atto gravissimo nei confronti di un’istituzione, di una parte dello Stato democratico – commenta il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta – i nostri uffici, i nostri dipendenti sono stati presi di mira e per diversi minuti Palazzo Cisterna e’ stato invaso da soggetti che non hanno nulla a che vedere con lo sciopero e il corteo in corso 
 a Torino. Questa e’ la situazione che ci troviamo a vivere: un attacco pianificato, studiato a tavolino, un’intimidazione che ritengo gravissima”.

“L’assalto degli attivisti no tav questa mattina alla sede istituzionale della Provincia di Torino in via Maria Vittoria e la contestazione davanti agli uffici di corso Inghilterra, che ha impegnato centinaia di agenti della polizia per lunghe ore, sono la conferma dell’applicazione di un teorema. I no tav violenti  minacciano e prendono di mira chiunque si esponga a favore della realizzazione della linea ferroviaria. Puntano a colpire le istituzioni, ieri i sindaci della Valle di Susa, oggi la Provincia di Torino nelle sue sedi istituzionali”. Lo dichiara il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta commentando gli episodi avvenuti questa mattina a Torino.
“Il Governo si renda conto che le forze dell’ordine del nostro territorio hanno bisogno di essere rinforzate per poter contenere queste frange organizzate di contestazione; dal cantiere di Chiomonte al centro di Torino, i no tav hanno obiettivi chiari e pianificati”.

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