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Il rischio del convegno organizzato dal Pd (da tutto il Pd, tranne quello valsusino) di lunedì su Torino-Lione e lavoro? Che alla fine si parli più di quelli che staranno fuori a protestare e di quanti, con sdegno e un pizzico di livore, hanno comunicato che in quella sala non ci entreranno mai e poi mai piuttosto che di quelli che, pazientemente, staranno tutto il giorno ad ascoltare e a dire la propria su come potrà essere la Valle di Susa prima, durante e dopo la realizzazione della Torino-Lione.
Ricordate ciò che disse un notabile comunista del tempo che fu… “con un democristiano non vado neanche a prendere un caffè… ”? La storia si ripete. Con i suoi paradossi, però. Perchè gli “appestati” con cui evitare qualsiasi contatto sono (ma guarda un po’) tre ex o post comunisti: Mario Virano, Antonio Ferrentino, Stefano Esposito. Che si sono macchiati della grave infamia di guardare al supertreno Torino-Lione come un’occasione di sviluppo e non come la causa di tutti i mali dell’umanità, dalla crisi economica, all’inquinamento, ai terremoti, alla fame nel mondo, al conflitto israelo-palestinese.
Ecco allora la decisione, sorprendente per una persona per bene come il sindaco di Avigliana Angelo Patrizio di non contaminarsi e di evitare perfino di portare i saluti al convegno organizzato dal Pd. Scelta che porta con sé alcune domande. Non era più semplice esprimere la propria contrarietà all’opera andando a cantaglierla chiara ai convegnisti anziché affidarsi a una lunga lettera inviata ai giornali locali? E poi: un sindaco è espressione solo della propria parte oppure è chiamato ad assolvere al compito di rappresentare tutti: chi l’ha votato, chi non l’ha votato, i Sì Tav, i No Tav?
Defezioni poi si registrano anche da parte sindacale. E’ il caso dei delegati della Fiom Cgil della Tekfor e dell’Azimut di Avigliana che scrivono: “Sulla locandina troviamo la partecipazione delle Rsu Tekfor e Azimut alla iniziativa del Partito Democratico. E invece no: “Nessuno delle Rsu Fiom Cgil Tekfor ha mai dato questa disponibilità, anche perché non contattati”. E poi: “ I soldi che il governo stanzia per faraoniche infrastrutture devono essere utilizzati per investimenti, formazione e tutto ciò che riporta occupazione per le aziende che resistono in Italia invece di indirizzarle a un buco in una montagna”.Opinioni legittime ma perchè non andare a dirle al convegno? Lo stesso vale per i delegati, sempre Fiom, di San Didero-Bruzolo della Beltrame: “Non andremo al convegno e se qualche Rsu di stabilimento parteciperà, lo farà a titolo esclusivamente personale. Le tematiche del lavoro vanno affrontate non con grandi e sfarzosi convegni, ma difendendo i diritti dei lavoratori, a partire dal ripristino dell’articolo 18 e all’abolizione dell’articolo 8. Inoltre, essendo da sempre al fianco del popolo della Val di Susa riteniamo inaccettabili e provocatorie iniziative come quella di lunedì organizzata dal PD, in cui si accomuna il progetto del Tav con il problema occupazionale”. Si aggiungono i Cobas che dichiarano di non andare al convegno e di stare “al fianco del popolo della valle”. Senza chiedersi, peraltro, se vi sia certezza che il “popolo della valle” stia tutto dalla parte dei Cobas e della Fiom. Ma questa è un’altra storia.
Fin qui gli assenti. Ma a far parlare di loro, più che gli assenti, potrebbero proprio essere i … presenti. Non quelli nella sala del convegno. Ma quelli fuori, magari con eroiche gesta che richiamano quelle viste a Chiomonte durante l’estate. Chiamati a raccolta dal sito Notav.info con tanto di appuntamento “dalle ore 8 davanti all’hotel Ninfa sulla statale 25 (vicino all’entrata dell’autostrada, piazza donatori di sangue a fianco della rotonda sulla statale)”, “per dirlo forte ai signori della “casta” e del TAV che approfittano dei beni comuni e del denaro pubblico per farsi i loro loschi interessi”. Il tutto corredato da foto “segnaletiche” del trio Virano, Ferrentino, Esposito segnalati quasi come pericolosi serial killer con cifre sottostanti. Che indicano però non la “taglia” per la cattura ma i compensi, veri o presunti, da loro percepiti.
Tema delicato, quello dei “compensi” e dei finanziamenti . Su cui giunge, da Facebook, la precisazione della santantoninese Susanna Preacco che scrive: “Ferrentino non prende un euro di indennità come sindaco; dato che sono il suo vice in Comune sono piuttosto erudita sull’argomento. “Lascia” la somma che dovrebbe percepire (che, tra l’altro, è molto molto più bassa di quello che riporta il manifesto), totalmente per i casi sociali dei concittadini”. E poi, rivolta ai No Tav: “Sarebbe meglio che vi informaste invece di raccontare bugie. Piuttosto voi siete così sicuri di finanziarvi solo con le magliette e le bandiere?”. Ah, saperlo…
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Antonio Ferrentino: non solo non percepisco un centesimo da sindaco ma in provincia se un consigliere è sempre presente percepisce 1600 euro ca al mese…cifra rispettabile per carità ma di questo si tratta….siamo abituati alle falsità e bugie di un pezzo di movimento no tav….la mia dichirazione dei redditi è pubblica…
Raffaele Bianco:Antonio, è gente ridicola, senza vergogna…
Armone Roberto:Antonio, pochi conoscono la tua integrità morale e la tua onestà. Un abbraccio
Anton Acap Matarazzo:di solito non intervengo su discussioni che trovo sterili, ma questa volta, forse per il fatto di conoscere di persona alcune persone coinvolte, farò un'eccezione. ritengo che tutto questo trambusto sposti un po' l'attenzione su quello che dovrebbe essere il vero tema: cioè: un convegno sullo sviluppo sponsorizzato da tre personaggi che cercano di imporre (con le dovute differenziazioni) un'opera quanto meno discutibile, forse può venir vista come provocazione, che ne dite? anche perchè io ho il fondato sospetto che non sarò l'unico ad essere lasciato fuori da quella sala, ammesso che riesca ad avvicinarmi all'albergo… il problema è anche che se è vero come è vero che Antonio lascia il suo compenso nelle casse del comune facendo un gesto encomiabile, è anche vero che se lo può permettere visti i suoi introiti (e per piacere pesate bene le mie parole e cercate di capire il concetto prima di sparare a zero). così come è vero, a mio parere, che certi attacchi personali non siano molto utili alla causa notav, perchè poco "sportivi" e perchè si focalizzano su di un problemino invece che occuparsi del problemone. ognuno di noi sa perfettamente che il modo per uscire da questa crisi e da un certo modo di fare impresa sarebbe quello di occuparsi seriamente della cosa pubblica con piccole opere quotidiane utili a tutti. è di poche ore fa l'ennesimo crollo in una scuola. tutti noi abbiamo sotto gli occhi le strutture della sanità (sempre pubblica, come le scuole), tutti noi abbiamo fame di lavoro e serenità, ma questo non vuol dire che dobbiamo accettare qualsiasi situazione che ci porti ad ottenerli. "il lavoro prima di tutto" è uno slogan che io trovo abominevole, nel vero senso della parola, dovremmo riflettere tutti su dove ci sta portando questo modo di guardare al lavoro e a ciò che ci sta attorno. e tutti dovremmo poterci fare un'idea precisa confrontando le varie opzioni. e quando mancano le alternative che sono cazzi, e vedo e sento molte persone che oggi abbracciano per disperazione questo slogan maledetto: "il lavoro prima di tutto". come se bastasse lavorare per poter dire di essersi guadagnati il pane dignitosamente. al villarfocchiardo c'è una fabbrica di armi: qualcuno vuole convincermi che quello è un lavoro come un altro? senza voler criminalizzare nessuno nello specifico, ritengo che permettere che passi l'idea che lo sviluppo passi da opere come il tav sia decisamente un'idiozia immensa. abbiamo bisogno di altre cose, e lo sappiamo tutti. il problema è che le cose che ci necessitano non sono le stesse che interessano i veri padroni, i quali mentre la carestia incombe si preoccupano essenzialmente della propria pancia e al massimo della propria cambusa. in quanto al buon @bruno andolfatto essendo stato parecchio prolisso dico solo che si è ridotto nè più nè meno come alcuni suoi "colleghi", prostrato di fronte a linee guida imposte dall'alto, incapace di quella onestà intellettuale che dovrebbe essere la base del giornalismo, scomparso ormai decenni fa, se mai rinacque dopo il ventennio. lunedì ci sarò, come tanti altri, a dimostrazione che le idee e soprattutto gli ideali non si abbandonano a seconda delle convenienze particolari. coerenza, si chiama.
l'unico potere forte a cui obbedisco é quello della mia coscienza
Sandro Plano: A proposito del convegno del PD ad Avigliana. Premetto che ognuno deve essere assolutamente libero di esprimere la propria opinione in ogni luogo e in ogni momento. Prendo preventivamente le distanze da ogni possibile azione di disturbo alla regolarità del Convegno e credo che sia opportuno, per il Movimento No Tav, evitare ogni forma di contestazione davanti all’Hotel Ninfa. Ciò detto, non parteciperò come spettatore e mi permetto alcune considerazioni. Non sono stato inserito tra i Relatori pur essendo ancora Presidente della Comunità montana che si occupa dello sviluppo della Valle e iscritto al PD. Ritengo questo comportamento maleducato sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista politico. Non ritengo opportuno parlare di sviluppo e di promesse a fronte di provvedimenti del Governo che sottintendono lacrime e sangue piuttosto che un florido avvenire. Qualcuno ha definito l’elenco dei relatori un “parterre de rois”; sembra piuttosto una “corte in attesa dei miracoli”: aziende in crisi, Provincia in scioglimento, Regione “tecnicamente fallita”, deputati dell’opposizione che si comportano come se fossero dei ministri, assenza di chi detiene il salvadanaio. Non avrei comunque dato l’adesione perché ritengo questa iniziativa una inutile provocazione in un momento che richiederebbe di abbassare i toni e di esaminare con buon senso la situazione che si sta creando nel Paese. Invece constato che alcuni politici continuano ad organizzare eventi e usare toni che esasperano il conflitto.
direi a plano di non stupirsi, non ricorda quando il bell'antonio convocava i comitati istituzionali "dimenticandosi" di invitare i rappresentanti dell'alta valle?(ma visto che lo citi, dove trovo la "dichirazione dei redditi" di ferrentino che lui dice pubblica?)