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Valsusa e Valsangone. Sindaci e parlamentari di tutte le bandiere difendono il Tribunale

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A lanciare l’allarme sono i parlamentari del Pd Stefano Esposito e del PdL Osvaldo Napoli verso le 20 di martedì 31 luglio con una telefonata ai sindaci di Sant’Antonino Antonio Ferrentino (che è anche consigliere provinciale) e di Susa Gemma Amprino: “State attenti, o vi muovete in fretta oppure non solo Susa e la sua valle perdono la sezione staccata del Tribunale, ma questa viene addirittura accorpata al Tribunale di Pinerolo”. Insomma, non solo il danno ma anche la beffa, con i valsusini  che dopo aver perso il Tribunale sotto casa adesso rischiano di dover intraprendere viaggi piuttosto scomodi per le questioni giudiziarie. Già, perché, nel frattempo, il Tribunale pinerolese è stato “provvidenzialmente” messo in salvo con un’efficace azione di lobbing del mondo politico pinerolese capace, quando si tratta di difendere o promuovere il proprio territorio, di marciare diviso per colpire unito. Esattamente ciò che manca alla valle di Susa e alla Val Sangone. O che mancava fino a martedì sera, quando la telefonata del duo Esposito-Napoli spingeva la strana coppia Ferrentino-Amprino a muoversi, a scrivere di getto un documento che veniva approvato, nel frattempo, da molte Amministrazioni Valsusine che, per l’occasione, hanno dato vita a un’azione bipartisan capace di superare gli schieramenti politici. E Bruno Gonella sindaco di Almese, Paolo Alpe di Borgone, Anna Allasio di Bussoleno, Piero Listello di Condove, Adele Cotterchio di Meana, Gianluca Blandino di Rubiana, Mauro Carena di Villar Dora rispondevano prontamente “Eccoci!” all’appello lanciato martedì sera. Proprio mentre, fino a tarda notte, a Roma la Commissione giustizia della Camera stabiliva che il Tribunale di Pinerolo va mantenuto in quanto (udite, udite…) “necessario a decongestionare l’area metropolitana di Torino”. E, tanto per fare un altro piacere alla città, si è deciso di accorpare a anche “le sezioni distaccate di Susa e Moncalieri per una popolazione di 570.652 abitanti”. Una proposta già passata al Senato con i voti di pdl, lega e Idv, ma con l’astensione del pd. Adesso la discussione è alla Camera.  Il malcontento dei sindaci valsusini e valsangonesi ha iniziato (finalmente) a farsi sentire. E ieri mattina, mercoledì 1 agosto, Ferrentino ha chiamato il procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli che nel primo pomeriggio ha incontrato i primi cittadini della valle. “Caselli – si legge in un comunicato firmato da Gemma Giorio e Antonio Ferrentino – ha ritenuto assolutamente giuste e di buon senso le nostre argomentazioni e, in nostra presenza, ha cercato il Ministro Severino per segnalare la bontà delle osservazioni”. Intanto il duo Esposito-Napoli si sta muovendo per definire un incontro tra i sindaci valsusini e valsangonesi con il  Ministro della Giustizia Paola Severino che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni a Roma. Le argomentazioni dei 42 comuni della Valle di Susa, della la Val Cenischia e la Val Sangone sono chiare. Nel documento si legge che “la richiesta di mantenere operativa la Sede di Susa è stata deliberata all’unanimità da tutti i Sindaci, i cui abitanti hanno nella Sezione Distaccata del Tribunale di Susa il loro storico e funzionale riferimento giudiziario”. Ma se proprio non fosse possibile mantenere il Tribunale segusino, i sindaci ritengono “di vitale importanza l’accorpamento alla sede del Tribunale di Torino, evitando unioni insostenibili per distanza e disagi quale l’ipotizzato accorpamento alla sede di Pinerolo. Un Comune posto in una Valle non confinante con la Valle di Susa, non collegato da treni e servizi di autotrasporto. Il territorio di Susa e della Valle, già pesantemente provato da vicende note a livello nazionale come la Tav, si troverebbe ad essere oggettivamente il più disagiato e penalizzato d’Italia”. Stavolta i sindaci delle valli di Susa e Sangone sembrano decisi a tutto e per vincere questa battaglia hanno superato gli steccati. La dimostrazione? Il “grazie fattivo” espresso dalla strana coppia Ferrentino-Amprino “agli onorevoli Osvaldo Napoli (PdL) e Stefano Esposito (Pd)” per evitare un’operazione che i sindaci di Susa e S.Antonino definiscono senza mezzi termini di “macelleria territoriale”.

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