GRILLO E I GRILLINI VISTI DAI PARTITI
Chiamatelo 5 Stelle, chiamateli “grillini”. Di certo il loro ingresso sulla scena politica ha colpito.
Jacopo Suppo, Pd |
Anche se qualcuno, come l’astro nascente del Partito Democratico valsusino Jacopo Suppo dice che non era così difficile prevederlo.
“La politica è un’arte umana, una scienza e non prevede vuoti. Se un vuoto si crea qualcuno subito lo riempie. Grillo ha occupato spazi lasciati da altri. Tanto che alcune delle cose che dice (questione immigrati a parte) sono pure di buon senso, come la necessità di un rinnovamento della politica”.Sta a vedere che adesso Jacopo Suppo strizza l’occhio ai grillini. “Macchè, non scherziamo. Però uno dei loro slogan: “Metà parlamentari a metà prezzo” è una proposta che Beppe Civati del Pd aveva inventato tempo fa. Mica se la sono inventata loro”. L’avanzata dei grillini non è una sorpresa. “Da tempo lo dicevamo ai nostri amati leader di partito: tenete conto di quel che sta capitando. Guardate che Grillo avrà successo. E’ avvenuto ma era già tutto scritto” E quindi? “Hanno preso tanti voti ma anche l’astensionismo è stato grande. Così, più che una soluzione, i grillini sembrano far parte del problema. Ciò non toglie che la realtà del 5 Stelle vada analizzata, valutata e non snobbata. In valle di Susa cosa succederà? “Quello che sappiamo e cioè che i problemi sono molto complessi., tutti: dalla realizzazione di una linea ferroviaria, all’integrazione della gente che viene da altri paesi, al fatto che bisogna continuare a garantire i servizi. Diffido dai facili slogan urlati che non sono soluzioni. Certo, in valle i grillini hanno un terreno in cui potenzialmente possono prendere molti voti. A partire dalla questione tav, su cui la politica ha brillato per la sua assenza e su cui non si è andati oltre alle parole d’ordine “andiamo avanti, è strategica, si deve fare e non ce ne frega niente di nessuno. Con questi presupposti è chiaro che qui vivranno momento importante e significativo. Staremo a vedere come coglieranno l’opportunità. Del resto è già successo ad Avigliana. Ma anche qui per loro sarà una bella sfida”.
Daniele Cantore, PdL |
Daniele Cantore, originario di Chiusa San Michele, consigliere comunale a Torino, esponente di punta del PdL: “Il movimento 5 Stelle non va sottovalutato. Era chiaro fin dai risultati ottenuti in Regione e nella Città di Torino. Adesso la tendenza è nazionale. Sbaglia quindi sia chi sottovaluta sia chi sopravvaluta il movimento di Grillo che ottiene i maggiori risultati proprio laddove il suo leader si fa vedere fisicamente prima del voto. E comunque non credo possibile bollare il 5 Stelle come fenomeno di antipolitica. Sarebbe contraddittorio sostenerlo, dal momento che chi ottiene voti e ha i suoi eletti entra a tutti gli effetti a far parte del gioco politico. Certo a favore dei grillini giocano molto la crisi economica, la protesta contro le scelte del governo nazionale e di quello nazionale e anche le inadempienze di una classe politica incapace di dare risposte efficaci ai problemi. In ultimo c’è comunque la capacità, in molte situazioni, di dar vita ad aggregazioni spontanee dei cittadini”. E adesso? “Il punto è quello di vedere se questo movimento di protesta sarà capace di diventare un movimento, un partito di proposta. Hanno conquistato un sindaco, forse ne avranno un altro dai ballottaggi di domenica e lunedì. La prova del nove, per i grillini, sarà proprio la capacità di amministrare, di fare delle scelte. Non basterà più alzare i toni e le proteste per ottenere consenso”.
Ma in valle cosa capiterà? “Indubbiamente qui trovano terreno fertile, visto che, a partire dalla questione Tav, il nostro è un territorio predisposto alla contrapposizione. Ma anche qui e anche sul tema Tav (e in Valle grillini e No Tav sono stati determinanti per la vittoria della lista di Angelo Patrizio) il movimento 5 stelle dovrà passare dalla protesta alla proposta. Vedremo come lo farà e con quali scelte”.