TAV ARRIVA IL LAVORO PER LE IMPRESE VALSUSINE. Assegnati 4 milioni e 666 mila euro
1° maggio, festa del lavoro. Lavoro che c’è (poco); lavoro che manca, che si perde (tanto). E con la costruzione della linea Tav Torino-Lione che cosa succederà? Per la valle ci saranno solo paura e disagi, o ci sarà più lavoro per i valsusini? Nei giorni scorsi non sono mancate le polemiche sul fatto che il consorzio Cmc/Cogeis, che si è aggiudicato lo scavo del cunicolo esplorativo di Chiomonte, avrebbe bellamente ignorato le ditte valsusine nei subappalti dei lavori.
Dunque la ricaduta economica sulla valle dei lavori Tav sarebbe una chimera o una promessa da marinai? Per Antonio Ferrentino, sindaco di S.Antonino e consigliere provinciale- a suo tempo convinto No Tav e per anni punto di riferimento della protesta contro il treno veloce- non ci sarebbe nulla di più falso.
La dimostrazione? Un fax giunto da Ltf lunedì alle 13 che annuncia l’assegnazione dei lavori per la logistica del cantiere per il cunicolo esplorativo di Chiomonte. E’ lo stesso Ferrentino ad annunciare che “su una partita di 14 milioni di euro, il primo lotto che vale 6 milioni è stato assegnato al Consorzio Valsusa Piemonte”. E che, in questa prima fase, ad essere interessate sono sette imprese valsusine aderenti al Consorzio.
Del resto, aggiunge Ferrentino, “va riconosciuto a Ltf e al direttore generale Marco Rettighieri il fatto che, prima della notizia di lunedì, nella fase preparatoria del cantiere, sono stati assegnati ad aziende locali lavori per qualcosa come 4 milioni e 666 mila euro su un totale di 4 milioni e 926 mila euro, cioè il 95 per cento del totale”.
Ma che cos’è questo Consorzio? E’ una realtà che, al momento, lavora ancora un po’… sotto traccia (anche per evitare antipatiche ritorsioni piuttosto in voga, da qualche tempo, nelle contrade valsusine), e che è riuscito a costruire un cartello di imprese di medie dimensioni che operano non soltanto nell’edilizia ma anche in altri settori, capace di organizzarsi e di fare massa critica. I rappresentanti del Consorzio (che in tutto raggruppa quasi venti ditte), carte alla mano, sono andati a Chambery e sono riusciti a convincere la commissione messa in piedi da Ltf per valutare i progetti. “Impresa non facile – commenta Ferrentino -dal momento che per il cantiere di Chiomonte si applicano le norme francesi, piuttosto rigide e rigorose”.
Certo, stupisce un po’ sentire Ferrentino esprimersi in questi termini. “Ma qui non stiamo parlando di Sì Tav o di No Tav. Siamo su un altro piano. Visto che questo cantiere ormai va avanti, tanto vale esserci. E credo non sia certo un male se i lavori vengono assegnati a ditte valsusine. La valle ha fame di lavoro e sono troppe le famiglie alle prese con enormi difficoltà nello sbarcare il lunario. Mica tutti son docenti universitari o ex bancari ora in pensione”. Una partita, questa degli appalti e dei subappalti, che sulla vicenda Tav è solo all’inizio. Ma che sembra essere iniziata col segno positivo, nonostante le polemiche della settimana scorsa. “Tanto che – è ancora Ferrentino a parlare – proprio il consorzio Cmc-Cogeis ha assegnato i primi 425 mila euro di lavori in subappalto (progettazione, lavori edili vari, sondaggi) ad imprese locali”. Insomma, per Ferrentino è positivo che “Ltf e Cmc stiano rispettando i termini della legge Regionale 4 del 21 aprile 2011 per la promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture”.
Non così la Sitaf che, per i lavori di costruzione della seconda canna del Traforo del Frejus, “ha affidato un lotto lavori di circa 150.000 euro ad un’azienda lombarda anziché ad un’azienda valsusina che presentava almeno pari caratteristiche di professionalità ed economicità”. Su questo, proprio in questi giorni, è partita un’iniziativa politica, che coinvolgerà anche i vertici di Regione e Provincia, per far pressione sulla Sitaf che, non va dimenticato “è pur sempre un’azienda a capitale pubblico, di cui proprio la Provincia di Torino detiene un’importante quota azionaria”.
Visto che si tratta di denaro pubblico sarebbe bene che questo "consorzio" di imprese valsusine che, probabilmente, lavoreranno per il TAV si facesse conoscere da subito senza temere "antipatiche ritorsioni" mettendoci la faccia come ha fatto per esempio Etinomia. "Facciamo come i francesi", certo, ma là non si nascondono. Non ci fidiamo per niente di LTF, Esposito, Ferrentino e compagnia. Staremo a vedere!!!
Le imprese sane e trasparenti della valle: MARTINA (rinviati a giudizio per bancarotta), Lazzaro-Italcoge (falliti, indagati in divesi procedimenti penali a torino riguardanti turbativa d'asta, tangenti ecc..), Geomont (fallita)….lavoreranno nuovamente per il TAV.Ed è interessante vedere il PD che sostiene il Tav per togliere i tir dalle strade, e il raddoppio del traforo autostradale del Frejus per consentire un maggiore flusso veicolare…confusione cerebrale? No, ha ragione Ferrentino, quando parla di "fame" ma non di lavoro,di accaparramento di soldi e poltrone.