cronaca

Giovani dell’Oratorio al Regina Margherita

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Scendono alle 9.15 di domenica 1° dicembre dal treno a Torino Porta Nuova e non li può certo fermare la pioggia e neppure una… bomba della seconda guerra mondiale da disinnescare in via Nizza. Sono loro… i Babbi Natale dell’Oratorio ‘serale’ (non chiamiamolo ‘notturno’ per non lasciare spazio a equivoci) di S.Antonino. Fanno giusto in tempo, visto che sono saliti sull’ultimo convoglio utile per sbarcare nel cuore della città prima che il traffico ferroviario si blocchi e si attesti (causa sicurezza) a Collegno. Vestiti di rosso, quasi irriconoscibili col volto nascosto dalla barba bianca, si mescolano alla gente e si incamminano verso l’ospedale Regina Margherita, insieme a migliaia di … colleghi.


L’obiettivo: sostenere l’ospedale torinese e strappare un sorriso dai volti dei bambini che lottano contro malattie spesso tremende.
E’ Elena Gallo, provetta fotografa nonché animatrice dell’Oratorio, a fissare i momenti della giornata e a girarceli in redazione. Sono quelli quelli che lei stessa definisce “alcuni scatti, umidi, ma con il cuore caldo per l’emozione vissuta. commuovente. Iniziare l’avvento in questo modo per noi è stato importante. Lo spirito era quello giusto. La pioggia e la … bomba non ci hanno fermato e anzi abbiamo tirato i nostri sorrisi per quei bambini”.

La partecipazione al Raduno dei Babbi Natale è stata, spiega Elena Gallo, “ è stata la prima iniziativa dell’oratorio di Sant’Antonino dedicato ai ragazzi dalla prima alla quinta superiore,che hanno partecipato con entusiasmo e grande spirito”.
Il Raduno è stato organizzato, per la decima volta, dalla Fondazione Forma a sostegno dell’Ospedale Infantile Regina Margherita. Quest’anno i fondi raccolti saranno destinati alla ristrutturazione del reparto di Nefrologia, Gastroenterologia e Trapianti. In fondo per sconfiggere il male servono risorse (anche economiche), competenza scientifica e medica, strutture e tecnologie ma più di tutto, alla fine, contano l’umanità e i sorrisi. Che davanti al Regina Margherita, domenica mattina, non sono certo mancati.

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