Coronavirus

Coronavirus. Nuove disposizioni. #restiAMOacasa

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Ulteriore stretta sulle misure necessarie a contrastare il diffondersi dell’epidemia coronavirus. A decidere le nuove norme a cui tutti dovremo attenerci è la Regione Piemonte, che nel pomeriggio di ieri ha riunito in videoconferenza tutti i sindaci dei comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti di Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali (Lagautonomie). La nuova ordinanza é operativa da oggi, domenica 22 marzo, e avrà efficacia in Piemonte fino al 3 aprile. Stretta sui mercati, che saranno possibili solo dove i sindaci potranno garantire il contingentamento degli accessi e il non assembramento, anche grazie all’utilizzo di transenne e sempre con il presidio costante dei vigili urbani. Inoltre l’accesso agli esercizi commerciali sarà limitato ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone. Chiusi anche gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali ed indifferibili (oltre alla possibilità di attuare lo smart working). Stop anche gli spostamenti verso le seconde case . Vietata, inoltre, la sosta e l’assembramento davanti ai distributori automatici ’h24’ che distribuiscono bevande e alimenti confezionati. Bloccate anche le slot machine e disattivati monitor e televisori da parte degli esercenti.
Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai (dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro). Ove possibile, dovrà effettuarsi la rilevazione sistematica della temperatura corporea presso i supermercati, le farmacie e i luoghi di lavoro. Disposto il fermo dell’attività nei cantieri, ad eccezione di quelli di interesse strategico.
Vietato l’assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici.
“Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere in base ai poteri di cui dispongono le Regioni – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio-. Questa è la più grande emergenza affrontata dal dopoguerra ad oggi. Sappiamo che stiamo chiedendo un grande sforzo a ogni cittadino, ma vi prego di comprendere che è la scelta giusta. La nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Vi prego, proteggetela restando a casa”

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