Grido di battaglia dei No Tav all’assemblea in palestra: “Assediamo il Parlamento e il malaffare”
E’ un grido di battaglia quello lanciato giovedì 28 marzo dall’assemblea No Tav: “Assediamo il parlamento e il malaffare che sta dentro e fuori il Parlamento”. A lanciarlo, pochi giorni dopo il responso delle urne, è il solito Alberto Perino. Dri fronte a lui, il neo eletto senatore 5 Stelle Marco Scibona e il neodeputato di Sel Giorgio Airaudo, oltre a un centinaio di cittadini (non tutti santantoninesi).
Nel mirino, però, anche il sindaco di S.Antonino, Antonio Ferrentino: “Il nostro – ha detto Emilio Bordolani (esponente della lista S.Antonino per te, di ispirazione No Tav) – è dei comuni più disastrati della valle, tra i più indebitati e con le tasse più alte. Ci spiacerebbe, un giorno, trovarci, in una situazione simile a quella di Alessandria”. Tra il pubblico, ad ascoltare, anche il consigliere comunale Guido Calonghi che, però, non ha replicato alle critiche.
Poi la questione è tornata sull’argomento principe. Il tav. “Con i costi esorbitanti e ingiustificati del cantiere di Chiomonte, su cui in questi giorni si stanno esprimendo i consigli comunali della valle – ha ricordato il segusino Luca Giunti – e le tante irregolarità da noi denunciate e su cui, presto, dovrà pronunciarsi il Tar”.
Poi il lavoro: “Un’illusione i 1000-2000 posti ipotizzati da Virano – secondo Giunti – perché dureranno poco (e saranno prevalentemente appannaggio delle ditte che arriveranno dall’esterno mentre, come già accaduto in Toscana, la manodopera locale servirà per le imprese di pulizia e la bassa manovalanza”.
Poi la chiamata a raccolta per sabato 23 marzo, alla marcia No Tav da Bussoleno a Susa: “Il 23 dovrà esserci tutta la valle”. Sarà così? Vedremo.
Ferrentino: “Le nostre tasse? Tra le più basse”
Replica a stretto giro di.. dichiarazioni per il sindaco di S.Antonino Antonio Ferrentino, che proprio non ci sta a far passare il Comune come in dissesto ed esoso nei confronti dei cittadini, come invece sostenuto dall’esponente No Tav Emilio Bordolani durante l’assemblea di giovedì scorso.
“Intanto – afferma – faccio notare che da 5 anni teniamo ferma la Tarsu, la tassa raccolta rifiuti. E che la refezione scolastica è tra le più basse in valle di Susa, tanto che quest’anno, i costi per gli utenti sono diminuiti del 17 per cento”. Lo stesso vale sull’Imu: “Su questa materia prima di decidere abbiamo passato notti e giorni a far simulazioni e ci siamo confrontati due volte in assemblee aperte con i cittadini, alle quali non si è avuto l’onore di avere la presenza di Bordolani”. E poi? “Alla fine, l’Imu non è certo tra le più alte: ci sono ben 13 comuni più “cari” del nostro”.