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Imu e Tares: il Comune ed il rebus delle tasse

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 Circa 350 mila euro di avanzo di amministrazione da applicare, l’indebitamento del comune, i lavori che tardano a partire a causa del patto di stabilità, le incertezze sull’Imu e il via alla sperimentazione per la Tares, la nuova tassa rifiuti che manderà in pensione la vecchia Tarsu ma che assommerà anche un nuovo balzello da far finire direttamente nelle casse dello Stato Centrale. Questi e altri ancora gli argomenti affrontati dal consiglio comunale martedì 30 aprile. Con i punti sul rendiconto 2012 illustrati dal sindaco insieme alla responsabile della ragioneria comunale, Gabriella Davy. Trecentocinquantamila euro di avanzo, si diceva. Dentro un bilancio che, però, nell’anno in corso dovrà fare i conti (è il caso di dirlo) con i chiari di luna governativi in materia di Imu, la “famigerata” imposta sugli immobili. Su cui, proprio nella seduta di martedì, era all’ordine del giorno la diminuzione dell’aliquota sulla prima casa (che sarebbe passata dal 5,5 per mille al 5), l’aumento sulla seconda casa (dall’8,6 al 9), l’aliquota del 5 per gli alloggi delle cooperative edilizie e del 7,6 per l’utilizzo gratuito dell’abitazione da parte di genitori e figli. Decisioni sospese su prima e seconda casa, a causa del contropiede del nuovo Governo che, con le dichiarazioni di lunedì del neo premier Gianni Letta, ha deciso di “congelare” l’Imu per rivedere l’intera questione. 
Una mossa che spiazza completamente i comuni, a cui son destinati i fondi dell’imposta sulla prima casa e che costringe anche il Comune di S.Antonino ad aspettare che cosa deciderà il Governo: “Proponiamo di sospendere le decisioni sulla prima e la seconda casa che avevano intenzione di prendere – ha detto il sindaco Ferrentino – mentre confermiamo il 5 per mille per le cooperative edilizie e il 7.6 per gli immobili dati in utilizzo dai genitori ai figli e viceversa. Il tutto in attesa di cosa verrà deciso a Roma”. Non solo: “Se l’Imu prima casa sarà abolita – commenta il sindaco – il Governo dovrà anche spiegarci dove i Comuni potranno trovare i soldi che verranno a mancare”.
Altro capitolo del fisco locale, la Tares. Ossia la nuova tassa rifiuti. Con il nuovo regolamento spiegato dall’assessore Rocco Franco. “Tre i parametri su cui sarà applicata: i metri quadrati, i componenti il nucleo famigliare, la quantità di rifiuti indifferanziati conferiti”. Si parte dal 2013 per i primi due parametri e dal 2014 per l’ultimo, quello del quantitativo, che verrà calcolato sulla base del numero di volte che il cassonetto verde verrà esposto all’esterno per essere caricato dal camion della raccolta rifiuti. Ai cittadini conviene quindi mettere fuori il cassonetto dell’indifferenziato solo quando è pieno. E da subito visto che i conteggi, già in corso, sugli svuotamenti del 2013 incideranno sulla tariffa 2014. E le aliquote? Su questo il consiglio comunale non si è ancora espresso: “La normativa stabilisce che quanto versato dai cittadini deve coprire al 100 per cento il servizio di raccolta e smaltimento”, spiega il sindaco. E poi c’è uno sgradito balzello che si aggiunte: e sono i 30 centesimi a metro quadrato che i cittadini dovranno versare non al comune ma allo Stato centrale per i cosiddetti servizi indivisibili che sono, per esempio, l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle aree verdi. “Una cosa assurda – commenta Ferrentino – anche perchè i cittadini pagano già le tasse per questi e per  altri servizi. Comunque deve essere chiaro che i 30 centesimi a metro quadro andranno a Roma e non rimarranno nelle casse comunali!”
Ma quanto pagheranno i cittadini? Per adesso non ci sono percentuali e cifre. “Stiamo per partire con le simulazioni”, annnuncia il sindaco che aggiunge: “Di tariffe se ne parlerà presto negli incontri pubblici con i cittadini e in quelli tra maggioranza e minoranza consiliare. In ogni caso stiamo raschiando il fondo del barile per poter risparmiare il più possibile, probabilmente ridurremo la frequenza con cui avviene la raccolta per alcune filiere, come quella della plastica che potrebbe divenire quindicinale. Alla fine ipotizziamo aumenti che non dovrebbero superare il 4 per cento rispetto ad oggi”. Dura la critica nei confronti della Tares da parte del consigliere di minoranza Donata Cappuccio: “Questa tassa non ci piace per niente e non piacerà ai cittadini perchè graverà sulle famiglie”. D’accordo il sindaco Ferrentino: “E’ vero, ma non possiamo fare altrimenti. I cittadini pagheranno di più e avranno un servizio ridotto. Cercheremo in tutti i modi di diminuire i disagi”.

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