Coronavirus

Condove, Casa Bauchiero. Una luce in fondo al tunnel

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C’è un tempo per nascere e un tempo per soffrire, un tempo per vivere e un tempo per morire, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Venerdì 3 aprile, nella Casa di Riposo Bauchiero, tra tanto affanno e dolore, c’è stato il tempo per un sorriso grazie al 26° compleanno di una delle infermiere, Samanta Col. ‘ Lei, con il personale e i volontari racconta la direttrice della struttura Paloma Gibaja Garcia ha festeggiato lavorando, con il sorriso negli occhi, stanchi e provati come quelli di tutti noi”.

Da settimane Casa Bauchiero, insieme a tante altre strutture simili che il Coronavirus ci ha insegnato a chiamare con l’acronimo RSA, attraversa la fase di emergenza acuta. ‘ Il nostro primo, gravoso, compito – dice la direttrice – è quello di curare e salvaguardare gli ospiti anziani. Loro sono la priorità, perché sono i più deboli, i più colpiti dal virus. Non ci siamo arresi, quando le febbri degli ospiti aumentavano, quando ci hanno comunicato l’esito del primo tampone positivo, quando molti dei nostri operatori sono andati in mutua o hanno subito l’isolamento preventivo”.

“Non ci siamo arresi – prosegue – quando, a seguito di esiti di tamponi negativi di alcuni nostri dipendenti, non li abbiamo visti tornare, perché non si sentivano ancora bene. Non ci siamo arresi quando il materiale di protezione non arrivava, né adesso, che ancora scarseggia”. “ Non ci siamo arresi quando siamo rimasti in pochissimi, l’abbiamo fatto, perché il pensiero che veniva dopo i momenti di prostrazione, era sempre lo stesso: “ Chi cura il signor…? E la signora…? Chi li lava? Chi li aiuta ad alimentarsi?”

La struttura ha vissuto giorni difficili e dalla direzione è partita una incessante richiesta di aiuto, che ha dato i suoi frutti. “ Grazie alle nostro Istituto Suore Francescane Missionarie di Susa – fa sapere Paloma Gibaja Garcia – al sindaco di Condove Jacopo Suppo, alla protezione Civile, alle agenzie interinali, alla Fondazione Magnetto, alla Croce Verde, all’unità di crisi, alla Giunta Regionale, alla Croce Rossa, al mutuo soccorso tra RSA; grazie a tutti questi soggetti siamo riusciti ad integrare il personale assente dotandoli di dispositivi di protezione a norma e a garantire la corretta assistenza ai nostri ospiti”.

Non sono mancati episodi toccanti. “ Abbiamo visto una nostra anziana di 90 anni, piangere di felicità quando le abbiamo comunicato che il suo tampone era negativo: Grazie Signore – ha detto – perché vuoi che io viva ancora”.

E adesso la situazione com’è? “ Anche se con molta cautela, possiamo dire che probabilmente il peggio è passato; non ci sono febbri da giorni e anche l’ospite con tampone positivo, si è stabilizzato e attualmente sta bene”.

Di qui il grazie della direttrice alle suore, che a vario titolo non si sono mai risparmiate: suor Elisa, suor Olga, suor Silvie, suor Barbara e Madre Nives Melis. “ Ma il mio grazie – sottolinea la direttrice – va soprattutto a tutta quella parte del personale che ha lottato fino a quando ha potuto, e a coloro che sono ancora qui con grandi occhiaie e gli occhi lucidi e mi dicono: Paloma, sono stanca, ma se c’è bisogno, io ci sono per gli ospiti, conta su di me. Me lo dicono con gli occhi lucidi, perché sanno che dovranno continuare a mantenere le distanze dai propri cari, dai propri figli che ancora non potranno accarezzare”

Questa è una delle tante storie di questa grande pandemia; è la storia di Casa Riposo Perodo Bauchiero di Condove

BRUNO ANDOLFATTO

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