Voucher, quasi 200 mila € in Valle di Susa
Lo strumento inventato dalla Regione salva la stagione turistica estiva. Giorgio Montabone:“E adesso impegniamoci a creare il Consorzio Turistico della bassa valle
Compri tre notti e ne paghi una; le altre due le coprono la Regione e la struttura ricettiva. E’ il Voucher Vacanze, ideato e messo in piedi dalla Regione insieme ai 14 consorzi turistici piemontesi per sostenere un’economia, quella turistica, messa in ginocchio dal Covid- 19. Uno strumento che ha funzionato riuscendo ad “acchiappare” e a portare in montagna (o sulle rive dei laghi) migliaia di turisti.
Il dato di metà settembre parla di oltre oltre 16.000 voucher venduti, che corrispondono, considerando come parametro la camera doppia, a oltre 30.000 turisti e, grazie all’operazione 3×1, a più di 90.000 pernottamenti. Più della metà di questi sono stati già utilizzati.
Lo stanziamento complessivo per l’operazione è di 5 milioni di euro, di cui 2 già utilizzati. I voucher vacanze della Regione Piemonte potranno essere prenotati fino al 31 dicembre 2020 e sono usufruibili entro il 31 dicembre 2021.
E in valle di Susa? “Direi che è andata decisamente bene”, commenta Giorgio Montabone, assessore in Unione Montana Valsusa (bassa valle), vicesindaco di Susa e Presidente del Consorzio Turismo Bardonecchia. I dati rilevati a fine agosto dicono che “le strutture valsusine che non fanno parte di alcun Consorzio (tra cui quelle della bassa valle ndr) ma che si sono aggregate per l’iniziativa a Torino hanno realizzato, grazie al bonus vacanze regionale, circa 65 mila euro. Tutto questo mentre le imprese che aderiscono al Consorzio di Bardonecchia (e quindi dell’alta valle) grazie al voucher piemontese, hanno incassato circa 130 mila euro”.
Tutta manna per un sistema turistico che rischiava di essere compromesso dagli effetti del lockdown e delle successive limitazioni poste dai vari Decreti Governativi in risposta all’epidemia.
Non solo. “In Valle di Susa siamo stati costretti a inventarci un modo per coinvolgere i territori bassovalsusini, privi di un Consorzio turistico. La soluzione è stata quella di permettere alle strutture ricettive da Gravere in giù di agganciarsi al Consorzio torinese. I risultati sono stati di gran lunga positivi soprattutto per le strutture medio piccole: case vacanza, residence, piccoli hotel, bed& breakfast. La condizione, ovviamente, è che l’attività sia volta in modo imprenditoriale e non da operatori improvvisati o casuali”.
Discorso diverso per le grandi strutture alberghiere che, di fronte alla situazione problematica e alla quasi totale impossibilità di ospitare turisti provenienti dall’estero, hanno preferito chiudere, in attesa di tempi migliori.
Il meccanismo, all’inizio, é partito in po’ in sordina, soprattutto nel far capire le differenze tra il “bonus vac anze” messo in piedi dal Governo (molto complesso e piuttosto scoraggiante per gli adempimenti burocratici) dal voucher piemontese, di utilizzo semplice e immediato.
“Una volta sgomberato il campo dai dubbi, il voucher piemontese è decollato e le imprese turistiche valsusine sono riuscite a beneficiarne”.
L’utilizzo è semplice. Basta andare sul sito www.visitpiemonte. com. Compare una descrizione, l’elenco dei Consorzi dei diversi territori e la mappa della Regione. L’utente clicca, cerca la struttura, vede se c’è ancora disponibilità (in alcuni territori regionali il plafond è già esaurito) e prenota.
“Agli operatori di Bardonecchia – aggiunge Montabone – il voucher ha anche offerto la possibilità di allungare la stagione estiva oltre il mese di agosto. I turisti continuano a prenotare e ad arrivare, un obiettivo che ci ponevamo da tempo tutt’altro che facile da realizzare”
Grande attenzione, sottolinea Montabone, “è dedicata dai Consorzi al controllo di una regola ferrea: le strutture non possono alzare i prezzi ma devono contenerli negli standard dei vari canali di prenotazione”.
E mentre il territorio guarda con una certa preoccupazione all’imminente inverno con l’ormai quasi certa mancanza dei turisti stranieri, visti i contagi Covid in aumento su tutto il pianeta, in valle si prova a progettare il futuro, per creare un’offerta turistica integrata, dallo sci all’out door. “In bassa valle – aggiunge Montabone – stiamo lavorando per favorire la nascita di un Consorzio Turistico che, al suo interno, deve vedere solo ed esclusivamente gli operatori privati”.
Bruno Andolfatto