Italia-Croazia, la partita della solidarietà
Un convoglio umanitario è partito dal santuario del Selvaggio ed è arrivato in Croazia. Missione: portare aiuti raccolti in Valsusa e Valsangone alle popolazioni martoriate dl terremoto di fine dicembre
“Siamo arrivati”. Il messaggio di don Antonello arriva via whatsapp alle 21.50 di martedì 23. Sono passate quasi tredici ore dalla partenza del convoglio umanitario che ha portato alimenti e prodotti per l’igiene della persona e della casa alle popolazioni colpite dal terremoto che, negli ultimi giorni del 2020, ha colpito la Croazia.
Una giornata lunga, cominciata verso le 8 nel Santuario del Selvaggio, tra Giaveno e Coazze, luogo scelto per la partenza. Prima una piccola colazione, poi gli ultimi preparativi, il saluto del sindaco di Giaveno Carlo Giacone e la benedizione del parroco di Coazze padre Vladimiro Robak ai 13 volontari in partenza, tutti un commossi e con la gioia nel cuore nel percorrere quest’ultimo (lungo) tratto del ponte di solidarietà che unisce Valsusa, Valsangone e…. terre croate.
Il primo bilancio dell’operazione lo traccia padre Natanaele Krajinovic: “Un camion carico con 22 bancali;generi alimentari a lunga scadenza, scatolame (legumi, carne, tonno, passata di pomodoro); e poi latte, caffè, té, zucchero, biscotti, prodotti d’igiene (spazzolini, dentifrici, schiuma da barba, lamette), pannolini, omogeneizzati e latte in polvere per bambini, pannoloni per anziani, assorbenti”.
C’è di tutto e di più dentro il camion che viaggerà grazie a 4 alpini (tre di Giaveno e uno di Torino), tra cui il capogruppo Stefano Tizzani, che si alterneranno alla guida del mezzo. Con loro, sulle auto, i due sacerdoti che hanno lanciato la “partita di solidarietà” Italia-Croazia, padre Natanaele e don Antonello Taccori, e altri volontari valsusini e valsangonesi. Una comitiva di 13 persone che porteranno aiuto materiale e conforto alle persone e alle famiglie croate in difficoltà a causa del sisma.
L’idea di questa missione? Padre Natanaele, croato “doc” la riconduce “a un’ispirazione dello Spirito. Io sono tornato per un po’ in Croazia nei giorni seguenti il terremoto. Era la festa dell’Epifania; ho portato un piccolo aiuto economico e conforto umano. Di più non potevo fare. Poi ne ho parlato con i volontari del Santuario e ho lanciato l’idea di avviare una raccolta”. Ma decisivo “per allargare gli orizzonti e fare le cose un po’ più in grande è stato l’incontro con don Antonello Taccori”.
Il parroco di Villar Focchiardo e San Giorio, che è anche responsabile della pastorale giovanile della diocesi segusina, non ci ha pensato su due volte.
Da vero e proprio caterpillar della solidarietà umana e cristiana, si è messo in moto, ha coinvolto associazioni come la Croce Rossa, entità come la Caritas diocesana della diocesi di Susa; con padre Natanaele ne ha parlato all’arcivescovo Nosiglia e il resto è venuto da sé.
Prima della partenza arriva proprio il messaggio di mons. Nosiglia: “Desidero esprimere il mio plauso e partecipazione a che se non di persona al viaggio in Croazia per portare un concreto sostegno a quelle popolazioni che vivono momenti difficili. Accompagno questa iniziativa con gioia all’inizio della Quaresima, tempo propizio di solidarietà. Auguro un buon viaggio e un saluto speciale alle persone che incontrerete. Il Signore vi benedica”.
I due sacerdoti sventolano le bandiere di Italia e Croazia: “La nostra è una partita della solidarietà tra Italia e Croazia – dice don Antonello Taccori
– che ha ottenuto un gran bel risultato, nessun vincitore ma uno straordinario pareggio con tanti gol. In Valle di Susa la risposta è stata ottima, direi super; tante persone, tanti giovani si sono prodigati. Hanno donato e raccolto generi di necessità e denaro. In pochi giorni sono stati raccolti mille euro che consegnerò in Croazia. Una piccola goccia, certo ma sappiamo che tante gocce insieme possono fare tanto”.
Tra i volontari ci sono anche
Alessandra e Heidi, mamma e figlia, entrambe volontarie che percorrono insieme questo itinerario solidale: “I valsangonesi hanno risposto alla grande alla raccolta, tanto che abbiamo dovuto cercare un camion grosso per riuscire a portare tutto quello che è arrivato”.
Ma l’obiettivo è anche quello di riattivare l’attenzione verso le popolazioni croate colpite dal sisma. “Come spesso accade – dice Heidi – dopo un primo momento in cui se ne parla molto, l’attenzione dei media è diminuita, riflettori e telecamere si sono spenti. Con padre Natanaele abbiamo scelto proprio questo momento per promuovere l’iniziativa e portare il nostro aiuto alle popolazioni croate”.
Nella serata di martedì l’arrivo del convoglio in terra croata: “Abbiamo consegnato tutto il materiale che i valsangonesi e i valsusini hanno donato”, dice in un video padre Natanaele mentre don Antonello Taccori, sulla sua pagina Facebook, fa sentire in diretta il “grazie” dei croati. Anche la solidarietà e l’amicizia, in fondo, viaggiano sempre più in… rete.
Bruno Andolfatto