Ladri di api e di miele in azione, depredati due apicoltori a Ferriera
Rubare il miele, anzi peggio. Trafugare ben 100 mila api e, tra queste, 50 api regine insieme a 50 telai di covata. E’ successo nei compresi tra il 24 e il 26 marzo a Ferriera di Buttigliera Alta, in un apiario gestito da due apicoltori valsusini. Le arnie vengono spostate dagli apicoltori a seconda delle zone e del tipo di miele che intendono produrre. In quei giorni, api e alveari si trovavano a Ferriera per la produzione del miele di acacia. Ma i ladri, invece di rubare le arnie (come era capitato ad Almese ad altri apicoltori nel marzo 2019) si sono “limitati” a sottrarre la parte più preziosa: le api regine e i telai di covata con il probabile intento di rivenderli ricavandone un profitto di circa 120-130 euro ciascuno. I due apicoltori, oltre a denunciare il fatto e il danno subito, hanno lanciato anche un appello ai colleghi: “Bisogna stare attenti perché oltre ai consueti furti delle arnie, a cui siamo abituati da tempo, la nuova minaccia è la razzia dei telaini che contengono i nuclei e le regine”.
Da anni in Valle di Susa hanno trovato spazio decine di piccole aziende di produttori di miele che si aggiungono a una miriade di appassionati di apicoltura. Non solo; il miele è ormai un prodotto tipico del territorio che ha visto il proliferare di associazioni di produttori e, a parte i tempi recenti segnati dalla pandemia, eventi e sagre come Tuttomiele a Bruzolo. La novità triste, è quella dei furti con conseguenze pesanti per gli apicoltori.
Il precedente più grave, per quanto riguarda i furti agli alveari, risale al marzo del 2019 quando venne letteralmente svuotato l’apiario di Federico Guerra nei campi di via della Michela ad Almese e gli ha rubato tutto.
Non è rimasto nulla se non i pali su cui erano appoggiate le oltre trenta arnie sottratte.
Fu un episodio grave, soprattutto per le dimensioni; non due o tre arnie rubate ma ben 34, con investimenti e lavori di cura e accudimento mandati a monte.
B.A.